In sette anni, dalle prime ripercussioni della crisi finanziaria alla fine del 2016, Bergamo ha perso 435 posti di lavoro nelle banche, con un calo del 5,9% nella propria occupazione bancaria. Una perdita preoccupante, seppure inferiore a quella media nazionale, che ha registrato una flessione del 9,3%, e anche di quella della Lombardia, scesa del 7,9%.
Anche il 2017 è un anno di cali
“La caduta occupazionale è sicuramente continuata nel 2017 – dice Silvana Paganessi, segretario generale del sindacato FIRST CISL Bergamo – per le ricadute locali delle riorganizzazioni dei maggiori gruppi italiani, con 3.900 uscite in UniCredit più altre 550 di recente, 9.000 esodi in Intesa Sanpaolo a seguito delle integrazioni delle due ex banche venete, ma anche i 398 esuberi del Gruppo Ubi, che ha assorbito le good bank derivanti dalle ex Etruria, Marche e Carichieti”. Percentualmente ancora più accentuata è la flessione del numero di filiali a disposizione della clientela bergamasca: in sette anni è stato chiuso più di uno sportello ogni 10, con 93 chiusure totali. La rete territoriale di Bergamo e provincia è calata del 12,1%, scendendo da 771 a 678 filiali bancarie. “Anche in questo caso, quando si avranno i dati del 2017 si potrà verificare un ulteriore calo”.
L’appuntamento del 16 aprile
È questa la situazione con la quale prova a confrontarsi il sistema bancario e la FIRST in particolare, che ha lanciato il manifesto “Adesso Banca!” che verrà presentato a Bergamo il 16 aprile prossimo, con un incontro pubblico alla Sala Borsa Merci di piazza Libertà. “Le banche non sono case da gioco! Devono tornare a essere la cassaforte del risparmio degli italiani, il terreno fertile su cui far crescere le risorse del Paese – dice Paganessi – e la nostra iniziativa parte dallo stato di crisi, economica e occupazionale, ma anche di credibilità, in cui versa il sistema bancario”. Nei propositi dell’iniziativa, la restituzione delle banche ai cittadini attivando un voto di fiducia dei piccoli azionisti; l’attivazione di meccanismi di controllo per liberare i lavoratori dalle pressioni commerciali e fare educazione finanziaria; la salvaguardia dei risparmiatori; la gestione paziente del recupero dei crediti deteriorati; retribuzioni più “responsabili” per i top manager e sanzioni per i responsabili dei disastri bancari. Sei proposte, indirizzate alla politica e alle forze sociali ed economiche, per ridare al settore bancario nuovi orizzonti e stimoli per un’azione più improntata allo sviluppo del territorio e all’appoggio dell’economia familiare“.
Riforma etica del sistema bancario
Con il manifesto “Adesso Banca”, CISL e FIRST “spingono per una riforma socialmente utile del sistema bancario – continua la segretaria dei bancari CISL -, a cominciare dalle tre leve fondamentali per riavvicinare le banche ai bisogni delle economie locali: quella fiscale, per premiare gli investitori a lungo termine, quella della partecipazione alla governance, prevedendo figure di garanzia dei lavoratori e dei cittadini negli organi di controllo e di amministrazione, e quella del coinvolgimento attivo dell’azionariato diffuso che indirizzi la gestione verso obiettivi di carattere sociale, come la crescita dell’occupazione, la tutela del risparmio e il sostegno all’economia”.
Sei proposte concrete
“Quelle che abbiamo elaborato insieme a FIRST CISL – spiega il segretario generale della CISL di Bergamo, Ferdinando Piccini – sono sei riforme concrete sulle quali vorremmo far convergere il consenso delle forze sociali, politiche ed economiche, che invitiamo sin d’ora alla nostra tavola rotonda. Vogliamo infatti continuare a credere che sia possibile produrre utili senza rinunciare a essere coerenti con quanto affermano gli articoli 41 e 47 della Costituzione in materia di salvaguardia del risparmio e di responsabilità sociale dell’attività economica. Il manifesto tocca temi che interessano anche la realtà bergamasca, poiché le banche tradizionalmente presenti sul territorio si sono impegnate in operazioni di recupero e aiuto per istituti che con le loro crisi hanno gravato pesantemente sulle spalle dei risparmiatori e dei lavoratori”.
Scarica il manifesto con le sei proposte
La locandina del 16 aprile