Interrotte le trattative per il premio alla Neodecortech di Filago

Interrotte le trattative per il premio alla Neodecortech di Filago

Tempi di rinnovo che si allungano e proposte che non tutelano i lavoratori: è ferma e non dà cenni di ripresa la trattativa sul premio di risultato tra sindacati e rappresentanti aziendali alla Neodecortech spa di Filago. La direzione propone la modifica dei parametri per il calcolo del premio, senza un corrispettivo economico adeguato. L’ultimo incontro ufficiale fra le parti si è tenuto il 30 maggio. Dal 3 giugno è aperto uno stato di agitazione con il blocco degli straordinari.

Fino a metà mese si è tentato di riavviare il confronto, senza alcun esito positivo. Il 15 giugno si è chiuso il periodo utile per depositare l’accordo sul nuovo premio con la possibilità di usufruire della detassazione. Nell’azienda di Filago, che occupa circa 190 persone specializzate nella produzione di  carta decorativa, all’orizzonte si profilano ora ulteriori forme di protesta, tra cui non si esclude lo sciopero. A decidere se incrociare le braccia saranno, la prossima settimana, i lavoratori riuniti in assemblea.

Come organizzazioni sindacali, già a dicembre abbiamo iniziato a chiedere un confronto con la direzione per discutere il rinnovo triennale del premio di risultato. L’azienda ha fissato un primo incontro per lo scorso marzo, cioè a distanza di tre mesi dalla nostra richiesta – hanno spiegato Tobia Perini di SLC-CGIL, Giuseppe Autiero di FISTEL-CISL e Bruno Locatelli di UILCOM-UIL di Bergamo -. In quell’incontro ci sono stati forniti dati sull’andamento del sito produttivo, che sono stati la base della formulazione, insieme ai nostri delegati Rsu, della nostra proposta. Poi, però, nel successivo confronto di aprile ci è stato comunicato che quei dati erano completamente errati, e che dunque c’era meno margine di discussione per il rinnovo del premio. Questo ha portato un certo risentimento tra i dipendenti. Inoltre, i rappresentanti aziendali hanno avanzato altre richieste, ad esempio in tema di indennità di malattia, che abbiamo ritenuto fortemente lesive dei diritti dei lavoratori”.

Concludono i tre sindacalisti:Nei giorni scorsi, prima del 15 giugno, abbiamo provato comunque a far ripartire il confronto con l’azienda, che si è però dimostrata estremamente rigida. È il momento dunque per decidere quali ulteriori modalità di protesta adottare, sciopero compreso

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