Nuovo CCNL per la fabbrica metalmeccanica del futuro

Dobbiamo pensare a una fabbrica che riesca a attrarre giovani e donne. La gente chiede di lavorare meglio, di stare meglio in fabbrica e che on uccida la vita famigliare. Senza stipendi adeguati e situazioni che rispondano alle esigenze dei nuovi lavoratori. Il rischio, sennò, è che gli stabilimenti si spopolino”. Roberto Benaglia, segretario generale della FIM CISL Nazionale, ha parlato al direttivo della categoria provinciale, riunito alla Rosa Bianca di Zanica.

Oggetto della discussione, naturalmente lo stato dell’arte nella trattativa per il rinnovo del contratto metalmeccanico, che a Bergamo interessa oltre 2000 aziende e più di 60mila lavoratori. Dal salario all’orario, dai diritti al welfare passando per la formazione, l’inquadramento, il mercato del lavoro, e poi ancora sanità integrativa, previdenza complementare, salute e sicurezza, relazioni sindacali e industriali. FIM, FIOM, UILM hanno presentato la piattaforma per il rinnovo del contratto dopo aver raccolto il parere dei loro iscritti tramite un questionario, per renderli maggiormente attivi e partecipi alle scelte e per centrare al meglio le rivendicazioni del nuovo Contratto.

Il salario rappresenta sicuramente una delle nostre priorità, e la richiesta di 280 € di aumento tiene conto della grande fatica che i lavoratori hanno fatto negli ultimi tempi per l’impennata dell’inflazione. Ma gli strumenti del welfare hanno assunto, a pari merito del salario, un ruolo fondamentale nella contrattazione e come tali sono percepiti dai lavoratori. Strumenti come MetaSalute, Cometa e i flexible benefit sono sempre più importanti per le lavoratrici e i lavoratori. Sono strumenti ormai fondamentali che integrano indirettamente il reddito attraverso l’erogazione di servizi importanti per i lavoratori e le loro famiglie ma in chiave sempre più personalizzata e ritagliata sui bisogni specifici dei lavoratori. La contrattazione collettiva rappresenta ancora oggi lo strumento principale per migliorare le condizioni economiche e normative del lavoro, ma anche uno strumento che negli anni ha dimostrato di saper anticipare e interpretare molto prima degli interventi legislativi i cambiamenti in atto nel lavoro e nelle fabbriche. Nelle fabbriche di domani, Intelligenza artificiale, rivoluzione digitale e consapevolezza ambientale saranno i protagonisti di un cambiamento che il sindacato non può pensare di accettare supinamente: deve saperlo interpretare e fornire strumenti adeguati proprio per rendere la fabbrica il luogo migliore nel quale lavorare. L’alternativa è solo quella che i lavoratori scappino”.

Per Luca Nieri, segretario generale della FIM Bergamasca, “ … questa trattativa mette al centro un problema che come sindacato abbiamo più volte sottolineato, e cioè le difficoltà per alcune realtà a attuare percorsi di contrattazione decentrata. Oggi cerchiamo di rilanciare all’interno della nostra piattaforma un meccanismo che possa andare incontro a tutte quelle realtà piccole, numerose in provincia, dove si fa poca contrattazione aziendale o addirittura è esclusa”.

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