Si parla di 10 contratti per oltre 50mila persone. E’ la situazione del turismo e terziario nella provincia di Bergamo che vive da anni nell’attesa del rinnovo dei CCNL di settore. Oggi a Roma, anche un nutrita delegazione di sindacalisti orobici parteciperà all’attivo unitario che FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL hanno dedicato all’emergenza. Sono comparti che scontano un ritardo nei rinnovi contrattuali pari in media ad oltre 3 anni, con la conseguente inadeguatezza dei trattamenti economici e normativi rispetto a una realtà profondamente mutata, in seguito alla crisi pandemica e bellica e alle dinamiche inflazionistiche fuori controllo.
“Oggi siamo costretti a protestare per sollecitare un avanzamento dei negoziati e denunciare lo stallo delle trattative e l’ormai insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori, mentre i settori del terziario e del turismo registrano una ripresa e un aumento dei fatturati. E la nostra provincia non è da meno – sottolinea Claudia Belotti, segretaria generale FISASCAT CISL di Bergamo -. Oggi, superata la complessa fase pandemica, l’emergenza ha le sembianze di una crisi economica che schiaccia il potere d’acquisto delle retribuzioni e frena una ripresa necessaria per l’intero sistema Paese. Il messaggio, rivolto alle associazioni imprenditoriali di settore, è chiaro: non c’è più spazio per tattiche dilatorie o espedienti volti a bypassare un’assunzione di responsabilità da parte delle imprese e delle loro associazioni di rappresentanza. Non si costruiscano nuovi alibi per non rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro nei settori del terziario di mercato”.