Firmato l’integrativo alla Brembo, dopo 11 mesi di attesa

Si è conclusa in questi giorni una difficile e complessa trattativa, che ha portato, dopo 11 mesi e oltre 20 incontri, alla firma per l’integrativo alla Brembo, tra le maggiori e più importanti aziende metalmeccaniche nazionali e la più grossa della provincia di Bergamo, con oltre 3000 addetti suddivisi in 3 siti produttivi (Stezzano, Mapello e Curno).

È stato un successo di coesione e solidarietàdice Luca Nieri, segretario generale di FIM CISL Bergamo, che ha condotto le trattative -, dove non sono prevalsi campanilismi tra operai e impiegati, mettendo al centro la persona e riuscendo a dare risposte a una platea variegata del gruppo, impiegati e operai, appunto, ma soprattutto addetti che svolgono lavorazioni diversificate, dall’assemblaggio a Curno, alle fonderie di Mapello. Abbiamo dato risposte a quelli che sono i bisogni e le necessità dei vari soggetti che costituiscono una realtà complessa”.

Con la nuova intesa, FIM FIOM e UILM hanno ottenuto 95 stabilizzazioni che saranno realizzate durante la vigenza contrattuale (dal ’23 al ‘25) e migliorati i percorsi di stabilizzazione di tutti i lavoratori atipici che vengono utilizzati attraverso i contratti dei determinati e quelli di somministrazione e staff leasing. Per i somministrati, il nuovo contratto aziendale inserisce anche percorsi di verifica per il riconoscimento della professionalità nell’ambito della durata della missione dopo 12 mesi.

Altri contenuti dell’accordo riguardano ambiente e sicurezza: vengono infatti inseriti appositi break formativi con l’obiettivo di migliorare la cultura della prevenzione e l’implementazione nei reparti produttivi dei raffrescatori; si interviene sulla professionalità dei dipendenti, individuando percorsi specifici di misurazione per impiegati e operai; vengono costituite commissioni e tavoli di lavoro per intervenire e gestire la flessibilità in ingresso per operai e impiegati. C’è poi il capitolo importante sui temi di conciliazione, nel quale, sulla maternità facoltativa, viene inserita un’integrazione del 20% a carico dell’azienda, da utilizzare entro i primi tre anni del bambino; migliora l’istituto della malattia, con il prolungamento del 50 % del comporto previsto dal CCNL; aumentano a 5 i giorni di permesso per lutto e migliorano i meccanicismi di fruizione della paternità.

Nel campo della formazione, il rinnovato integrativo Brembo implementa la commissione formazione, per condividere percorsi formativi pluriennali e, per migliorare le competenze di tutti i lavoratori, con l’opportunità di inserire percorsi specifici di riqualificazione per tutti i lavoratori che hanno delle lunghe assenze dal lavoro, viene aumentato il monte ore per il diritto allo studio (le “150 ore” diventano 200); nel welfare, sono previsti 50 € in più oltre a quanto contenuto nel CCNL;  l’azienda si farà carico del 50% dei contributi risparmiati  nella conversione del premio di risultato da denaro a welfare a dispostone del lavoratori; aumenta il contributo sul fondo di previdenza complementare Cometa, che passa dal 2,2 al 2,4 per gli under 35, e al 2.2 per gli over, mentre viene migliorata l’incidenza del lavoro notturno di un ulteriore 15% per i più assidui.

Nella parte economica, il PdR e il premio presenza a regime (nelle categorie intermedie) comporterà un  incremento di 1120 €.  Per la vacanza contrattuale dei due anni dalla firma, sarà versata l’una tantum di 550€,  erogata in due tranche tra 2023 e 2024. Infine, viene sancito il miglioramento dell’istituto dello smart working: il lavoro agile potrà essere effettuato, dove fattibile e da chi ne farà richiesta, per due giorni a settimana.

Abbiamo cercato, e credo ottenuto, grazie a una logica moderna, di puntare molto sulla necessità e possibilità di stare bene in fabbricaconclude Nieri – . Il “ben essere lavorativo” è sempre più un elemento ricercato dai dipendenti che favorisce la fidelizzazione del dipendente o spinge a cambiare lavoro; abbiamo colto nelle diversità l’elemento fondamentale per migliorare le condizioni di esigibilità di diritti esistenti e la costruzione di nuovi. La contrattazione di secondo livello è centrale per il sindacato: oltre che i soldi, dà garanzie di risposte a varie e importanti tematiche e ai cambiamenti che muteranno il mondo del lavoro”.

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