Sciopero per il rinnovo del CCNL Legno. Braccia incrociate il 21 aprile

Sciopero per il rinnovo del CCNL Legno. Braccia incrociate il 21 aprile

Le trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale del legno-arredo scaduto il 31 dicembre scorso si sono interrotte. FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL accusano Federlegno di “ … fare carta straccia dell’accordo firmato, che conteneva un meccanismo di recupero dell’inflazione reale, e di non voler dare la rivalutazione per il 2022, che corrisponde a circa 130 euro al mese di aumento della paga base”. Con la prima proposta di Federlegno, infatti, l’aumento legato al recupero della sola inflazione sarebbe di poco sopra i 63 €.

Negli ultimi anni il settore del legno, anche nella bergamasca, ha realizzato fatturati da capogiro e continua ad avere risultati economici di tutto rispetto. In provincia, oltre 4000 lavoratori attendono di vedere i propri stipendi adeguati al nuovo costo della vita.

Dal 2016 il contratto nazionale del Legno-Arredo, firmato anche da Federlegno, stabilisce un recupero dell’inflazione che ha portato aumenti economici migliori rispetto alla media (dati Istat). Di contro, Federlegno chiede che il contratto venga bloccato per un anno, negando ai lavoratori ogni miglioramento su orario, diritti e tutele.

FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL si sono riunite l’8 marzo, con i propri delegati, a Brugherio (MB), dove si è svolto l’Attivo Regionale Unitario: circa 250 RSU del Legno della Lombardia di cui una trentina da Bergamo,  in rappresentanza dei lavorativi delle aziende più significative (Minelli, Arditi, Scaglia, Novem, Riva Gruppo Ferretti) hanno discusso dell’interruzione delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro del comparto legno arredo e della preparazione dello sciopero del prossimo21 aprile.

Non si può chiedere di applicare le regole solo quando fa comodo, ora che l’inflazione è alta le imprese devono riconoscere quanto ci è dovuto! Noi vogliamo aumenti retributivi per tutelare il potere d’acquisto e per combattere l’incremento di prezzi e delle bollette;  meno ore di lavoro a pari retribuzione; maggiore formazione per gli operai e per gli impiegati di un settore che resta all’avanguardia in Italia”,  dicono i segretari provinciali Giuseppe Mancin, Simone Alloni e Luciana Fratus, rispettivamente segretari di FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL.

Intanto, è stato proclamato il blocco immediato degli straordinari e delle ore di flessibilità in tutte le aziende che applicano il Ccnl Federlegno Arredo.

Abbiamo interrotto il negoziato a causa delle enormi distanze in materia salariale tra noi e la controparte e l’indisponibilità di quest’ultima a riconfermare il modello contrattuale consolidato dal 2016, che consente di recuperare in maniera più efficace il potere di acquisto per i lavoratori. Riteniamo irricevibile la posizione di Federlegno su 2 aspetti fondamentalicontinuano i sindacalisti -: il primo la messa in discussione di un modello condiviso dal 2016 che pare essere gradito ai datori di lavoro solo con inflazione bassa. Il secondo è pensare la discussione della parte normativa e sul salario accessorio come un ostacolo impossibile da superare nel normale dialogo tra parti sociali”.

Dunque, se non si concretizzeranno novità importanti per uno dei più importanti settori del made in Italy, che a livello nazionale occupa in totale 200 mila addetti, venerdì 21 aprile si concretizzerà lo sciopero per l’intero turno di 8 ore con manifestazioni territoriali, che in Lombardia si svolgerà presso il Salone del Mobile a Milano.

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