Detenuto incendia la cella del carcere. Il comunicato della Fns Cisl Bergamo

Detenuto incendia la cella

La notte del 19 settembre ha visto come protagonista un detenuto che per ragioni ancora da accertare ha dato fuoco alla propria cella nel carcere di Bergamo, determinando un momento di ordinaria follia, richiamando alla mente il recente episodio accorso poche settimane fa, quando un altro detenuto in preda ad un momento di lucida follia ha dato sfogo alle sue intemperanze dando fuoco alla cella in cui era ubicato, ferendo in modo importante diversi poliziotti penitenziari.

Anche la vicenda della scorsa notte ha comportato notevoli disagi, in quanto, le fiamme appiccate dal detenuto in questione hanno prodotto una notevole coltre di fumo che rapidamente ha invaso il corridoio della sezione. L’emergenza è stata di tal misura che ha reso necessaria l’evacuazione degli altri detenuti ristretti nella sezione invasa dal fumo e solo il tempestivo intervento operato dai poliziotti penitenziaria, ha evitato il peggio.

Ancora una volta occorre dar risalto al valore degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria del reparto di Bergamo, alcuni dei quali avevano anche terminato il servizio poco prima, ma non hanno esitato un attimo a rientrare in servizio per dare manforte al personale di turno. Si è trattata di un’ennesima dimostrazione delle capacità professionali e del valore umano dei poliziotti penitenziari di Bergamo, che in totale sprezzo del pericolo si sono lanciati nella sezione invasa dal fumo, che rendeva l’aria irrespirabile, privi di qual si voglia protezione e respiratori, fatta salva la mascherina per il COVID19 (sic!), operazione resa difficoltosa per l’assenza di estintori pronti all’uso, bensì solo una manichetta dell’acqua. Undici  colleghi, in conseguenza di tale intervento, sono rimasti intossicati con prognosi anche di 7 giorni per alcuni di essi.

Le attuali condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria sono estremamente precarie ed insicure; di fatto sono i soli a rischiare la pelle, per assicurare il mantenimento dell’ordine e della sicurezza nell’Istituto, nonché l’incolumità dei ristretti. Ad avviso della FNS CISL urge un cambiamento di rotta ed una presa di coscienza da parte della politica rispetto ai numerosi problemi all’interno delle carceri italiane e sulla tipologia di detenuti che, evidentemente, necessitano di essere curati adeguatamente specie coloro che sono affetti da disturbi psichici.

Francesco Trovè, Segretario Generale Fns Cisl Bergamo

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