Sospendere il blocco dei licenziamenti. Il commento di Corna (Cisl Bergamo)

Sospendere il blocco dei licenziamenti

La soluzione del governo ci soddisfa a metà. Per noi era necessario mantenere il blocco dei licenziamenti, almeno fino a quando non fosse certa la ripartenza economica e la chiusura degli aspetti sanitari della pandemia. Ci tranquillizza almeno averlo mantenuto per i settori in crisi. Diventa a questo punto sempre più necessaria la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro.

Francesco Corna, segretario generale CISL Bergamo, commenta così la decisione del Governo Draghi di sospendere il blocco dei licenziamenti, che decadrà dal 1° luglio. Il provvedimento che impediva alle aziende di licenziare a causa della crisi economica derivata dalla pandemia di Covid resterà in vigore solo per i settori del tessile, calzaturiero, pelletteria e moda.

A Bergamo, – riprende Corna  – il sistema produttivo presenta ancora molte luci e ombre: se buona parte del manifatturiero ha tenuto bene anche durante i periodi peggiori della crisi Covid e ora è ripartito su livelli che avvicinano gli standard del 2019, altri settori, come il turismo, la ristorazione e le fiere soffrono ancora. Da qui la necessità di mettere in campo politiche utili che permettano a lavoratori che perdono l’occupazione di formarsi e trovare velocemente alternative”.

Sulle ricadute locali dello sblocco dei licenziamenti, Corna non è catastrofista: “Da noi i numeri non saranno eccessivi – spiega – ma questo non ci deve esimere dal preoccuparci di quanti vivranno una situazione comunque drammatica. Chi aveva contratti a termine o saltuari ha avuto problemi. Queste persone andavano tutelate più degli altri.  Ora, tutti insieme diamoci da fare soprattutto per i più deboli. Gli ultimi dati ISTAT ci hanno detto che le famiglie con figli al nord rischiano di più di cadere nella povertà: sarà importante riuscire a mantenere adeguati sostegni sociali

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