Attesissimo, è finalmente arrivato dopo 17 mesi di trattative rese ancora più complicate dalla pandemia: è stato raggiunto un accordo per il rinnovo del Contratto provinciale degli operai agricoli e florovivaisti di Bergamo, circa 5.000 in tutto il territorio. Al tavolo erano seduti i rappresentanti di FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL e le controparti datoriali, Confagricoltura, Coldiretti e Cia.
“Welfare, bilateralità, appalti e una nuova definizione degli inquadramenti per le attività agrituristiche, oltre che la richiesta di adeguamento salariale sono stati i temi principali del confronto” hanno spiegato oggi i segretari di FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL di Bergamo, Gianluigi Bramaschi, Rottigni Valentino e Rossella Valente. “Esprimiamo soddisfazione per il valore del testo sottoscritto, oggi aggiornato alle trasformazioni che anche a livello provinciale il mondo agricolo sta vivendo. Confermare la validità dell’attuale sistema contrattuale agricolo sul doppio livello nazionale e provinciale garantisce i lavoratori e le imprese, il rispetto per le specificità del territorio, nonché l’andamento generale del sistema produttivo agricolo nel suo complesso”.
Con il rinnovo sarà obbligatoria la comunicazione all’Ente Bilaterale Agricolo Territoriale-CASAF provinciale per l’avvio delle procedure di appalto e per l’attivazione dei contratti di somministrazione di lavoro stipulati dalle aziende agricole bergamasche. Da maggio è poi prevista un’indennità da corrispondere ai lavoratori di aziende che non adempiono al versamento della contribuzione alla bilateralità provinciale (che garantisce la piena retribuzione al lavoratore in caso di malattia o infortunio). Inoltre, viene normata a livello provinciale la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time per le lavoratrici madri con figli fino a tre anni o portatori di handicap.
“Si è trovata una soluzione per riconoscere, nel settore agrituristico, rispondenza tra inquadramento e mansioni. Soluzione attesa visto il numero crescente di lavoratori impegnati e la diversificazione delle attività richieste” proseguono i tre sindacalisti. “Per la parte economica verrà riconosciuto un aumento pari all’1,7% da applicare a tutti i livelli previsti dal contratto con decorrenza dal 1° maggio scorso. Si aggiunge poi una indennità una-tantum di 160 euro da riconoscere con la retribuzione di maggio. Negli accordi contrattuali c’è anche l’impegno a dar vita a una Commissione Bilaterale in seno all’EBAT-CASAF per la definizione di un sostegno al reddito per i lavoratori a tempo indeterminato licenziati in corso d’anno”.
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