BGY recede dal contratto aziendale. La battaglia dei sindacati

BGY recede dal contratto aziendale

BGY International Services, braccio operativo per la movimentazione dell’aeroporto di Orio al Serio, è intenzionata a rivedere, in maniera peggiorativa per i lavoratori, i contratti collettivi e aziendali attualmente in vigore. Le segreteria dei sindacati di categoria (FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e UGL Trasporto Aereo) sono intenzionate a dare battaglia, a partire dalla proclamazione di uno sciopero che rischia di bloccare lo scalo orobico.

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro, richiesto dai sindacati, per cercare le strade possibili a scongiurare le manifestazione e cercare una conciliazione tra le parti. “La società ha mostrato reticenza e la mancanza di volontà di risolvere ogni situazione, rimandandoci la richiesta di revisione contrattuale e lasciando ben pochi spazi alla mediazione”, hanno scritto i segretari bergamaschi delle sigle sindacali nella richiesta di incontro, che è naturalmente naufragato, lasciando la situazione in stallo.

L’azienda, nata nel 2017 in seguito alla scissione del ramo d’azienda di SACBO SpA, ha scritto alle rappresentanze sindacali dell’aeroporto che “data la situazione di difficoltà affrontata dall’intero settore per le perduranti conseguenze dell’emergenza sanitaria, siamo nella necessità di rivedere la contrattazione collettiva aziendale, nei contenuti e negli importi, in quanto del tutto inadeguata al contesto, attuale e prossimo”.

In pratica, dal 1 luglio 2021, scatterà il recesso  dai contratti di secondo livello a tempo indeterminato, nonché la disdetta alla scadenza e il contestuale recesso dai contratti collettivi applicati presso BGY International Services. La società ha anche comunicato che ha interrotto “ogni prassi aziendale di miglior favore di contenuto economico”.

Siamo consapevoli della situazione che sta attraversando il trasporto aereo, come qualsiasi altro settore economico in questo periodo – dicono i segretari generale di FIT CISL (Antonio Scaini), di UILTRASPORTI (Giacomo Ricciardi) e di UGL Trasporto Aereo (Ferruccio Fedeli) –, ma il metodo non va bene. Si poteva sospendere in attesa di tempi migliori. Anche perché il vero problema che ha spinto BGY a questa scelta non mediata è dettata dalla bassa competitività rispetto alla concorrenza, che loro voglio recuperare abbattendo il 20% del costo del personale”.

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