Incertezza sul futuro dei dipendenti di Despar a Bergamo

dipendenti di Despar a Bergamo

Si addensano nubi sempre più grigie sul futuro dei dipendenti del gruppo L’Alco, che in provincia gestisce 4 punti vendita Despar, dove lavorano circa 60 persone. Nell’incontro di ieri sul tavolo della IV Commissione Attività produttive di Regione Lombardia, dove si sono confrontati i membri della commissione, alcuni consiglieri, i rappresentanti dell’amministrazione L’Alco e i rappresentanti sindacali di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL, non sono emerse novità particolarmente tranquillizzanti: esiste un cavaliere bianco pronto a rilevare parte della rete di punti vendita, ma che ha già manifestato l’intenzione di tagliare 240 degli attuali 750 dipendenti.

Siamo rimasti positivamente colpiti dall’impegno di Regione Lombardia, disponibile a farsi parte attiva nei confronti del gruppo in crisi e dell’operatole interessatoriferisce Luca Riva, che per FISASCAT CISL Bergamo segue la vertenza -. Resta comunque una situazione drammatica: i lavoratori sono da mesi senza certezze, nei negozi manca ogni tipo di merce, gli stipendi arrivano a singhiozzo, e importanti arretrati contrattuali non sono stati ancora onorati. Così, aumentano anche le preoccupazioni per il futuro: a Bergamo e provincia si rimane appigliati all’unica speranza della trattativa con un nome importante della grande distribuzione, ma la spada di Damocle dei 240 esuberi non concede ampi spazi di tranquillità: anche perché pare che la richiesta dell’acquirente sia che gli esuberi trovino la risoluzione consensuale con Alco, che ha prospettato un incentivo insufficiente e non dà garanzie che possano essere recuperati tutti gli arretrati e il TFR maturato”.

Secondo una nota unitaria FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS regionali, maggior chiarezza si dovrebbe avere nel prossimo incontro in Regione, ancora da fissare, per il quale l’azienda si sarebbe impegnata a fornire dati più precisi alla commissione. Secondo quanto sostenuto nell’incontro infatti, quelli su cui si è discusso fino a questo momento non sarebbero quelli ufficiali. Regione Lombardia si è fatta carico anche del compito di attivare un tavolo di confronto, su richiesta dei sindacati, utile a verificare quali ammortizzatori sociali adottare per supportare le difficoltà dei dipendenti, che al momento stanno lavorando in negozi ormai svuotati di tutta la merce e hanno qualche stipendio arretrato da ricevere.

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