Una ripartenza per 170mila studenti nella scuola bergamasca

 “E alla fine, siamo ripartiti. Da oggi, quasi 170 mila gli studenti bergamaschi hanno ripreso le lezioni, tra ingressi differenziati, distanziamenti sociali, trasporti pubblici all’80 % della capienza e mascherine chirurgiche (che a oggi mancano ancora in molto istituti)”. Salvo Inglima, segretario generale CISL Scuola di Bergamo, analizza nel giorno zero le tante incognite e criticità della ripartenza, dopo sei mesi tra lockdown e vacanze.

Poca chiarezza sul protocollo per il rientro a scuola – ribadisce Inglima – dopo le assenze degli studenti (certificato si, certificato no?), la gestione dei lavoratori fragili (cioè coloro che per via di patologie pregresse sono più esposti ai rischi contagi) ed infine, ma non per ultimo, il problema degli organici con le cattedre vacanti che stentano ad essere totalmente coperte, anche per colpa di un sistema di reclutamento non sempre snello ed efficiente”.

Da una empirica osservazione effettuata personalmente – continua Inglima -, ho notato che gli studenti osservano le regole del distanziamento, dell’uso della mascherina e gli ingressi scaglionati degli istituti stanno permettendo una sostanziale tenuta del sistema dei trasporti. Ci sono controlli degli addetti al sottopasso per valutare il corretto uso delle mascherine e l’osservanza dei percorsi obbligatori direzionali. Un grande senso di responsabilità da parte di tutti è fondamentale per garantire sicurezza”.

 “Si pone un grosso interrogativo – conclude Paola Manzullo, della segreteria provinciale della Cisl Scuola -. L’organico aggiuntivo covid è del tutto insufficiente per coprire eventuali assenze riconducibili alla pandemia. Apprezziamo la possibilità che si possano effettuare tamponi rapidi a scuola: rappresentano un ottimo strumento di screening in un contesto che vede, ad oggi, situazione con più del 10% dei docenti che ha sviluppato anticorpi”.

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