La Cisl piange Mario Furia, suo storico sindacalista. Il ricordo di Gigi Petteni

Mario Furia

Sabato mattina, poco prima di mezzogiorno, è morto Mario Furia, storico sindacalista della Cisl. Da tempo malato, si era aggravato negli ultimi mesi. Si è spento nella sua abitazione all’età di 89 anni.

Ha iniziato a lavorare in miniera a 21 anni. Da lì è passato allo stabilimento di lavorazione del minerale, entrando nella rappresentanza sindacale aziendale. Nel sindacato ben presto ha assunto nuovi incarichi, fino al livello provinciale della categoria dei lavoratori in miniera ed edili. 

È entrato come semplice operaio – ricorda il fratello Luigi sulle pagine dell’Eco di Bergamo -, quando nostro padre era venuto a mancare, e aveva preso lui le redini della famiglia. Eravamo tutti ragazzini e nostra madre si era trovata sola. Poi nel tempo si è fatto strada: Mario è stato infatti segretario provinciale del sindacato Cisl dei minatori di Bergamo. Per coloro che facevano quel mestiere, era un vero e proprio punto di riferimento, si rivolgevano a lui per qualsiasi problema e li sapeva ascoltare ed aiutare quando possibile. Aveva poi fatto parte anche del consiglio della Ceca, Comunità Europea Carbone e Acciai“.

Una persona dal grande altruismo e dallo spirito combattivo – ricorda un amico –. Era sempre schietto e sincero, anche al tavolo delle trattative sindacali. Era apprezzato proprio per questo: anche dalle proprietà”.

Nell’ambiente sindacale chi ha conosciuto bene Mario Furia e stato Gigi Petteni (attuale presiedente dell’Inas nazionale). “Quando ero un giovane delegato – ricorda Petteni – Mario era dirigente della Filca. Una grande figura, un grande esempio di sindacalismo popolare. Era chiamato “il sindacalista con il galletto”, lo storico scooter costruito dalla Moto Guzzi. Con quella moto andava nelle fabbriche a tutelare i suoi iscritti e combattere le sue lotte per acquisire diritti e dignità. A Roma, per anni, Furia rappresentava “la matrice” dell’indole bergamasca autentica, quella delle scarpe grosse e del cervello fino“. Petteni rammenta le sue analisi caratterizzate da una durezza espressiva che i giovani sindacalisti ascoltavano senza perdersi una parola.Ma più di tutte – continua Petteni – erano le sue conclusioni a renderlo unico. Conclusioni sempre colorate con un sorriso incoraggiante sulle labbra e l’incitamento a continuare senza demordere le battaglie importanti. Mario è stata per noi una personalità straordinaria. Un gigante che insegnava con l’esempio. Di certo la Cisl (per Mario non esistevano altri sindacati) è stato motivo di orgoglio averlo nell’organizzazione. Il sindacato l’aveva nel sangue. Un grande amore come lo era la caccia e prima di tutto la famiglia“. 

Il funerale si terrà lunedì 6 luglio alle ore 15 presso la chiesa parrocchiale di Gorno. 

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