Al via il tavolo per il contratto Uneba

contratto Uneba

È stata sciolta la riserva sulla pre-intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Uneba per il triennio giuridico 2017/2019 sottoscritta il 10 dicembre dello scorso anno. L’ipotesi di accordo, stilata il 20 gennaio 2020 dai sindacati di categoria Fp Cgil, Fisascat Cisl, Fp Cisl, UIL Fpl, Uiltucs e dalla direzione imprenditoriale, sarà sottoposta alla consultazione dei lavoratori fino al 12 febbraio per poi procedere alla sottoscrizione definitiva il 14 febbraio 2020.

Uneba è l’unione degli enti di ispirazione cristiana del settore sociosanitario, educativo, sociale, assistenziale, dei servizi alla persona. In provincia di Bergamo, una sessantina di  imprese si riconoscono nell’associazione, e qui trovano lavoro più di 2000 persone.

L’intesa contempla un aumento economico a regime di 80 € al 4S livello; ai lavoratori verrà erogato inoltre in un’unica rata il 1° febbraio 2021 un importo una-tantum per il periodo pregresso di vacanza contrattuale pari a 100 € per tutti i lavoratori. Una commissione paritetica nazionale all’uopo costituita che si riunirà entro sei mesi dalla firma del contratto nazionale avrà il compito di strutturare definitivamente e di avviare la previdenza integrativa, nonché di riorganizzare il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa entro il 31 dicembre 2020.

La soddisfazione per il risultato è espressa da FISASCAT CISLCISL FP e FP CGIL Bergamo, che  sottolineano “il lavoro di sintesi operato dalle parti al tavolo, che ha definito un rinnovo atteso per sette anni da lavoratrici e lavoratori,  e che contribuisce a consolidare ulteriormente le previsioni contrattuali, anche con l’istituzione di specifiche commissioni, che si orientano verso un modello solidaristico e partecipativo e che incentiva lo sviluppo della contrattazione di secondo livello”.

Per i sindacalisti bergamaschi, è importante evidenziare “una intesa che contribuisce ad armonizzare le previsioni contrattuali in un settore in crescita, anche considerando le previsioni di invecchiamento demografico, che collocano proprio l’Italia tra i paesi più vecchi al mondo,  e dove presumibilmente crescerà la richiesta di servizi socio sanitari assistenziali, e di conseguenza anche l’occupazione.  Anche in questo comparto dei servizi – concludono – è prioritario debellare il dumping contrattuale e favorire l’affermazione di una professionalità emergente, degna di salari adeguati e di un trattamento normativo che risponda alle esigenze delle imprese e ai bisogni delle migliaia di lavoratrici e lavoratori occupati”.

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