Aumenti e welfare per 800 lavoratori nel Ccnl Lapidei Industria

Ccnl Lapidei Industria

È stato raggiunto l’accordo con Marmomacchine Confindustria e Anepla per il rinnovo del Ccnl Lapidei Industria, scaduto il 31 marzo scorso e che interessa 25mila addetti.  “I quasi 800 lavoratori di Bergamo – dichiara Massimo Lamera di Filca Cisl Bergamoavranno un miglioramento importante non solo dal punto di vista economico, ma costruiranno le basi per il futuro attraverso lo strumento della bilateralità, linfa vitale per formazione, sicurezza, sostegno ad aziende e lavoratori, e collante per un futuro sinergico con gli altri contratti nell’ambito dei materiali da costruzione. Inoltre, questo accordo conferisce un rafforzamento significativo sul welfare a sostegno sia della salute e prevenzione, che nel capitolo previdenza, aumentando in maniera importante il contributo a carico dell’azienda”.

L’accordo prevede un l’aumento salariale pari a 97 euro al livello C, diviso in 3 tranche: la prima di 29,10 euro a giugno 2019, la seconda di 19,40 euro a dicembre 2020 e l’ultima, di 48,50 euro, a gennaio 2022. Si tratta di 1.144,60 euro in tre anni, somma più alta dell’inflazione prevista dall’Istat, con aumenti certi e senza verifiche ex post. Il TEM (Trattamento Economico Minimo) viene calcolato e definito nei testi, come aumento che tiene conto sia dell’inflazione, sia dei processi di trasformazione ed innovazione organizzativa del settore (interpretazione avanzata dell’accordo interconfederale del 9 marzo 2018). Un risultato molto importante che conferma l’efficacia del modello contrattuale attuato dalle nostre categorie nei settori dei materiali da costruzione, che si aggiunge ai rinnovi già fatti di cemento e laterizi e manufatti.

La firma del rinnovo del Ccnl Lapidei – si legge in un comunicato nazionale – completa così il lavoro sui tre settori industriali dei materiali delle nostre categorie, per i quali avevamo presentato una unica  piattaforma con l’obiettivo di iniziare un processo di integrazione tra i rispettivi Ccnl. Il primo risultato è stato quello di aver gettato le basi per questa integrazione. Come fatto nei contratti precedenti anche qui abbiamo ottenuto l’impegno alla costruzione di un unico sistema bilaterale dove rafforzare ed implementare le relazioni industriali. Inoltre abbiamo conquistato buoni avanzamenti sul welfare: per quanto riguarda la previdenza Complementare Arco, abbiamo ottenuto un aumento dello 0,70% del contributo a carico delle aziende che a regime passerà dall’1,80% al 2,50 % (con quota fissa a carico dei lavoratori che resta all’1,30%, per un totale quindi di 3.80%) mentre per il fondo di sanità integrativa Altea l’aumento ottenuto è di due euro, passando da 13 a 15 euro mensili esigibili per ogni lavoratore del settore“.

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