In 200 dalla Cisl Bergamo all’assemblea a Milano dei delegati Cgil Cisl Uil

In 200 dalla Cisl Bergamo all'assemblea a Milano

Sono stati oltre 200 i cislini bergamaschi all’Assemblea nazionale dei delegati e delegate di CGIL CISL UIL oggi al Forum di Assago. In migliaia hanno riempito il PalaForum, provenienti dalle regioni del Nord, per discutere di lavoro, ambiente, giovani, fisco e pensioni. Un’iniziativa a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni sindacali hanno avanzano le loro proposte e chiedono al Governo di continuare nel confronto sulle scelte da prendere per il Paese in vista della manovra Finanziaria.

Già a settembre, infatti, CGIL CISL UIL avevano chiesto un coinvolgimento diretto per poter portare nella fase iniziale i contenuti proposti nella piattaforma sindacale unitaria.

I punti centrali della piattaforma sono: 
1) creazione di lavoro di qualità;
2) investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture;
3) politiche fiscali eque;
4) rivalutazione delle pensioni;
5) interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire da welfare, sanità, istruzione, pubblica amministrazione;
6) rinnovo dei contratti pubblici; maggiori risorse per giovani, donne e Mezzogiorno.

Abbiamo bisogno di un confronto vero con il nuovo governo sulla Legge di Bilancio – dice Francesco Corna, Segretario Generale di CISL Bergamo. – A livello nazionale, CISL, con CGIL e UIL, ha chiesto tavoli di lavoro con i ministeri sui singoli temi, a partire dallo Sviluppo economico dove ci sono 160 vertenze aperte. È chiaro che ci aspettiamo una seria discontinuità rispetto al governo precedente sia nel metodo, sia nel merito. La consultazione non basta“.

I lavori sono stati intervallati dai discorsi dei segretari generali delle tre Confederazioni: Maurizio Landini (Cgil), Carmelo Barbagallo (Uil) e Annamaria Furlan (Cisl). “La troppa faciloneria, non tanto nel Governo, ma da parte dei singoli parlamentari, – ha rimarcato la Furlan – che ogni giorno danno i numeri e i numeri che danno sono sempre relativi alle risorse dei lavoratori. Noi siamo a favore di un assegno unico famigliare, lo abbiamo proposto anche noi ma non si può fare togliendo gli 80 euro dalle buste paga perché se no mettiamo da una parte e togliamo dall’altra. Noi vorremmo che le risorse fossero tolte agli evasori“.

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