Pensione di cittadinanza solo al 2% dei pensionati poveri

Pensione di cittadinanza solo al 2%

Tra città e provincia, Bergamo conta più di 250.000 pensionati sopra i 67 anni. Di questi, quasi 50.000 percepiscono un assegno inferiore ai 500 euro. Per questo lascia un po’ spiazzati il dato rilevato il 17 luglio scorso, che fissa in 1.100 il numero delle persone che percepiranno la Pensione di Cittadinanza, con una media di trattamento di 185,24 euro al mese.

La Pensione di Cittadinanza, infatti, arriva a 995 nuclei famigliari in bergamasca (tutti componenti devono avere età pari o superiore a 67 anni), di cui il 90% circa è cittadino italiano. A rivelarlo è un report dell’Osservatorio statistico nazionale su Reddito e Pensione di cittadinanza che raccoglie i dati da marzo a luglio 2019, primi mesi di applicazione del reddito e della pensione di cittadinanza. La relazione segnala che i bergamaschi percepiscono un trattamento pensionistico di 50 euro superiore ai valdostani e di 40 inferiore ai genovesi.  La condizione della casa di proprietà è un elemento determinante per i pensionati bergamaschi. L’acquisto del proprio appartamento fa parte del Dna territoriale e questo implica una caduta delle possibilità di accesso alla misura, anche se la situazione reddituale del nucleo familiare non sarebbe propriamente florida.

Giacomo Meloni (segretario Fnp Cisl Bergamo) non trova tanti aspetti positivi nella misura ritenendola insufficiente a intervenire sulla povertà considerando che le persone coinvolte sono solo il 2% di quelle effettivamente bisognose. “La pensione di cittadinanza – precisa Meloni – ha raggiunto anziani che vivono da soli, per la maggior parte vedove, che sono sulla soglia della povertà. Ma l’intero provvedimento rischia di essere una dispersione di risorse. Meglio sarebbe intervenire con una riforma fiscale strutturale e nel segno dell’equità, capace di ampliare i diritti fiscali agli incapienti. Per molti anziani i costi sanitari costituiscono una voce di spesa importante, che a volte prosciuga l’intero reddito. Ma chi è nella no tax area non li può detrarre: è un’ingiustizia che denunciamo da tempo”.

Ad oggi, purtroppo, non ci rimane che ribadire quanto già detto in altre occasioni – conclude il segretario Fnp Cisl Bergamo – e cioè che,  anche alla luce dei dati ad oggi in possesso, la povertà assoluta è ancora molto lontana dall’essere sconfitta. L’auspicio è che prossimamente, da parte della politica e del futuro Governo ci sia l’attenzione e l’umiltà di affrontare un tema così delicato come la povertà e il disagio sociale, confrontandosi e misurandosi con le proposte già presentate dall’Alleanza contro la povertà, di cui il sindacato confederale fa parte. A questo si aggiunge il riconoscimento del RDC e PDC alle persone senza fissa dimora, realtà in cui si concentrano le situazioni di  maggiore disagio”.

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