La protesta di lavoratori e lavoratrici della Sanità Privata

protesta della Sanità Privata

Il giorno della grande protesta della Sanità Privata della Lombardia è arrivato. A Milano davanti ad Assolombarda sono stati tantissimi i lavoratori e le lavoratrici che hanno reclamato il rinnovo del loro contratto collettivo nazionale di lavoro, atteso da 13 lunghi anni. Al grido di Il mio lavoro vale! e Contratto subito!, i rappresentanti dei 50mila lavoratori lombardi e 3500 bergamaschi hanno chiesto, ancora una volta, di superare quella che i sindacati definiscono senza esitazioni “una vergogna“. 

Da 13 anni comunque – ha raccontato al comizio Katia Dezio, della segreteria bergamasca di Cisl Fp Bergamo – garantiamo servizi a tutti i cittadini che si rivolgono alle cliniche private. Da 13 anni chiediamo l’adeguamento del nostro contratto di lavoro, e come unica risposta i nostri datori di lavoro ci propongono “zero euro”. Come può il lavoro di diagnosi e cura di 50mila persone in Lombardia valere zero euro? I nostri datori di lavoro investono sui muri, sugli ampliamenti delle strutture, costruiscono il nuovo realizzando strutture dorate e di cristallo. Non investono sul personale. Il personale viene considerato un puro costo da comprimere”.

La perdita economica dei lavoratori in questi 13 anni – ha concluso Dezio – si quantifica in circa 7mila euro di media. I professionisti delle cure e della diagnosi che lavorano in sanità privata, non hanno sconti sui titoli di studio necessari allo svolgimento della loro professione. Non hanno sconti sulla loro iscrizione agli ordini. Non hanno sconti sulla formazione continua. Non hanno sconti sulla loro professionalità. Oggi chiediamo rispetto e dignità, così come noi, con rispetto e dignità continuiamo nel nostro lavoro. La filosofia delle aziende di fare di più con meno, deve finire! La Regione  si assuma le necessarie responsabilità di committente del servizio sanitario e sospenda gli accreditamenti a queste aziende che si arricchiscono sulle spalle dei lavoratori… Perché il nostro lavoro, vale!”.

I dati sull’adesione dei lavoratori forniti dalle segreterie regionali di Cisl Fp, Fp Cgil e Fpl Uil indicano una media di astensione superiore al 70% e punte vicine all’80%.

L’intervento di Katia Dezio

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