Firmato il protocollo per i break formativi nei luoghi di lavoro

break formativi nei luoghi di lavoro

L’Organismo paritetico provinciale per la sicurezza del lavoro (composto da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil Bergamo) lancia una nuovo protocollo prendendo spunto da un accordo nazionale tra Federmeccanica e Fim, Fiom e Uil dell’ottobre 2018. Obiettivo: valorizzare i “Break formativi” nei luoghi di lavoro. Di fatto una modalità efficace per promuovere una formazione continua, efficace e diretta, mirata alla specificità del lavoro svolto da ciascun lavoratore o gruppi omogenei di lavoratori. Break formativi di venti, trenta minuti prima di ogni turno di lavoro (affiancati dal RSPP, RLS e personale accreditato) dove si formano i lavoratori nell’individuazione di rischi, distrazioni, strumenti che possono provocare gli infortuni. In sostanza si tratta di esercitazioni pratiche sul luogo di lavoro prima o alla fine dei turni.

I dati sugli infortuni sul lavoro, quasi 40 al giorno in Bergamasca, indicano che dobbiamo intervenireosserva Danilo Mazzola, segretario Cisl BergamoL’accordo sottoscritto dall’Organismo paritetico provinciale per la sicurezza del lavoro introduce buone prassi che non devono essere e rimanere isolate. Quando si va nel merito del mondo del lavoro, come in questo caso, si fa sempre un passo in avanti. L’intento è di cambiare quella fotografia che vede sì in calo il numero degli infortuni sul lavoro dal 2017 al 2018, ma circa quaranta infortuni al giorno sono davvero troppi. Tocca a noi, sindacati ed industriali insieme, intervenire per provare tutti quei metodi perché i lavoratori operino in sicurezza e non siano vittime di infortuni. crediamo che questi break formativi siano una modalità molto concreta per la loro formazione”.

Dunque un protocollo che “fa scuola” focalizzato sulla formazione alla sicurezza. “I Break formativi – conclude Mazzola – sono un momento di confronto e di incontro vero e efficace, dove la consapevolezza di un’efficace azione di sicurezza sui luoghi di lavoro diviene più incisiva e partecipativa in quanto coinvolge i lavoratori e i Rls. Di fatto una buona prassi da diffondere e praticare sul posto di lavoro“. 

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