Cisl e Scuola solidali con #FridayForFuture, in marcia per il clima

Con l’iniziativa #FridaysForFuture, venerdì 15 marzo, i ragazzi di tutto il mondo sono scesi in piazza per far sentire la propria voce, soprattutto rivolta ai capi di Stato e di governo a cui chiedono impegni concreti contro i cambiamenti climatici. A unirli è il messaggio rivolto ai leader mondiali: “State mettendo in gioco il nostro futuro con la vostra inattività”.  CGIL, CISL e UIL di Bergamo, insieme alle categorie sindacali FLC-CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola, sostengono la protesta degli studenti e appoggiano il loro appello. Sull’argomento è stata diramata una nota unitaria, firmata da Annalisa Colombo (Cgil Bergamo), Candida Sonzogni (Cisl Bergamo), Angelo Nozza (Uil Bergamo), Elena Bernardini (Flc Cgil Bergamo), Salvatore Inglima (Cisl Scuola Bergamo) e Claudio Saetta (Uil Scuola Bergamo).

IL TESTO DELLA NOTA
Un nuovo venerdì dedicato al futuro, uno dei tanti ‘Fridays for Future’ lanciati dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, ormai simbolo di questa protesta, di quello che è diventato un movimento studentesco mondiale, a cui aderiscono anche gli adulti e fra questi oltre tremila scienziati. Anche noi di CGIL, CISL e UIL di Bergamo, insieme alle categorie sindacali FLC-CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola, sosteniamo la protesta pacifica dei ragazzi delle scuole di tutto il mondo che saranno in piazza il 15 marzo, contro le politiche economiche e industriali che hanno avvelenato il pianeta Terra, hanno generato centinaia di milioni di nuovi poveri che soffrono per mancanza di cibo, inaridimento dei terreni, assenza di acqua.

L’interrogativo di Greta: perché impegnarsi a studiare tanto a scuola se poi i politici non prestano attenzione ai fatti? Interrogativo durissimo, di fronte al quale abbiamo il dovere di cercare risposte, a partire da coloro che nella scuola vivono, insegnano, imparano, operano. Qui, nella giusta domanda di Greta, è in gioco il senso stesso dell’apprendimento, che si trasforma in una sfida per il futuro che toccherà alle nuove generazioni combattere, ma che impegna le generazioni precedenti a occuparsene come mai è stato fatto prima.

Greta ci convince che il destino dell’istruzione, nel suo stesso significato di conoscere, sapere, e quello di intere generazioni sono connessi con il destino del pianeta Terra, col suo ecosistema, e coi danni prodotti da un modello di sviluppo basato sul profitto a tutti i costi e non più sostenibile. Anche a Bergamo gli studenti studiano, discutono … e si mobilitano, in questi tempi difficili per l’economia, per la politica e anche per la coesione sociale. Cultura, competenze e studio stanno lasciando il posto a una sorta di imbarbarimento della società, ad un ritorno al passato, all’intolleranza e alla paura del diverso.

La pensiamo come il presidente di Confindustria di Bergamo rispetto all’attività del Governo del nostro paese: se si parla solo di immigrazione e di legittima difesa, gli altri temi importanti, dalla scuola allo sviluppo, dai processi alle dinamiche economiche per migliorare la qualità della vita passano in secondo ordine. Così è stato per il tema dell’ambiente, della sua tutela e della sua conservazione e manutenzione: l’ambiente è la più grande infrastruttura a nostra disposizione. Lo sanno bene le imprese, che hanno sviluppato una nuova mentalità che concepisce l’economia circolare come economia vincente, lo sanno bene le istituzioni locali e il mondo del lavoro che intuiscono negli investimenti per la manutenzione del territorio una occasione di sicurezza, di sviluppo e di rilancio economico e sociale. Aderire quindi all’appello lanciato dagli studenti, dalla sedicenne Greta, per la salvaguardia dell’ambiente e per affrontare prima che sia troppo tardi la questione dei cambiamenti climatici è parsa a livello nazionale ma anche qui da noi, a Bergamo, un’ottima idea. Abbiamo il dovere di ascoltare i giovani studenti, perché loro sono i veri e legittimi custodi delle  risorse  della Terra.

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