Da Bergamo in mille per la manifestazione unitaria a Roma #FuturoalLavoro

#FuturoalLavoro

L’ultima volta è stata il 22 giugno 2013. CGIL CISL UIL si erano ritrovate a Piazza San Giovanni a manifestare per il lavoro e per i diritti dei lavoratori. A cinque anni e mezzo di distanza, la macchina organizzativa dei sindacati confederali riparte. Da Bergamo sono in partenza 13 pullman e una serie di posti in treno e automezzi privati che portano a quasi mille le persone che raggiungeranno la capitale il 9 febbraio. #FuturoalLavoro è l’hashtag della manifestazione nazionale organizzata da CGIL CSIL UIL per chiedere interventi concreti per lavoratori e pensionati, per i giovani, per lo sviluppo, la crescita e i diritti civili.

Angelo Chiari, Francesco Corna e Angelo Nozza, segretari provinciali di CGIL CISL UIL, hanno presentato in una conferenza stampa contenuti e aspetti organizzativi che portano Bergamo a partecipare in maniera così massiccia all’iniziativa che vedrà dal palco le conclusioni dei segretari nazionali Landini (Cgil), Furlan (Cisl) e Barbagallo (Uil).

Abbiamo il diritto – dovere di contestare mosse che sono a sfavore dello sviluppo del paese hanno detto i tre sindacalisti in conferenza stampa. Non siamo contrari a prescindere a questo governo, ma non approviamo manovre senza strategia e senza il naturale coinvolgimento di forze sociali che rappresentano 12 milioni di cittadini, lavoratori e pensionati. Non c’è strategia per lo sviluppo e la cosa si ripercuote naturalmente anche su Bergamo. La nostra provincia soffre per la mancanza di infrastrutture e per l’adeguamento delle esistenti. In campo previdenziale, mancano misure adeguate per le donne e i giovani; non vengono rivalutate le pensioni sopra i 1500 € lordi (con un risparmio di due miliardi e mezzo sulle fasce basse e di 80 milioni sulle pensioni d’oro), mentre vengono tagliate le tasse ai soli lavoratori autonomi, lasciando dipendenti e pensionati a pagarle interamente”.

Quello per cui un migliaio di bergamaschi scenderà a Roma per partecipare alla manifestazione #FuturoalLavoro – concludono – Ci muove un’idea di società, dei suoi bisogni che noi riteniamo di saper rappresentare, e perché adesso occorre ripartire velocemente, perché senza l’avvio di necessari lavori per le infrastrutture i posti di lavoro si perdono. Si rischia di perdere gli obiettivi giusti, perché si distrae la gente con emergenze che non esistono. I nostri sbarchi sono i tanti giovani che vanno all’estero e non tornano indietro, perché non hanno speranza sul loro futuro”.

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