Tessile: in migliaia al presidio a Milano

Di nuovo in piazza dopo 18 anni, per il rinnovo del contratto nazionale di categoria. I lavoratori del settore tessile – abbigliamento delle aziende associate a Sistema Moda Italia hanno acceso la protesta per chiedere un nuovo accordo, dopo quello scaduto lo scorso marzo.

Bergamo protagonista dello sciopero

Oggi, migliaia di lavoratori lombardi si sono ritrovati davanti alla sede SMI a Milano. Bergamo ha partecipato in misura consistente allo sciopero. Centinaia di lavoratori sono partiti dalla Valle Seriana e dal capoluogo a bordo di pullman organizzati dai sindacati, mentre l’adesione nelle fabbriche della provincia ha superato soglie storiche, spesso superiori all’80%. Presenti in piazza moltissime delegazioni di aziende del sistema moda: da Dolce e Gabbana, a Pompea, a Zucchi, alla Albini di Bergamo, solo per fare qualche esempio.

La protesta contro atteggiamenti provocatori

Abbiamo interrotto la trattativa dopo registrato l’impossibilità di proseguire il confronto per una rigidità pregiudiziale e strumentale di SMI sul tema delle modalità di erogazione dei futuri aumenti contrattuali che non danno nessuna certezza, rendendo così residuale il valore del contratto nazionale,sottolinea Raffaele Salvatoni, segretario generale FEMCA CISL Bergamo Non solo la posizione di Sistema Moda Italia è distante dalle nostre, ma abbiamo registrato anche atteggiamenti provocatori e proposte di revisione delle norme contrattuali inaccettabili e che rendono impraticabile per il momento il proseguo della trattativa”.

Continua il blocco straordinari e flessibilità

In particolare, i sindacati hanno giudicato irricevibili le proposte sul tema dell’orario, delle ferie, dello straordinario e delle flessibilità della prestazione lavorativa, oltre che l’impostazione sugli aumenti salariali, erogati esclusivamente dopo la verifica di un eventuale aumento del costo della vita. La mobilitazione proseguirà nelle prossime settimane, con il blocco degli straordinari e delle flessibilità.

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