Martedì 26 luglio 2016, potrà essere ricordata come la giornata della contrattazione: tre tavoli attivi e cinque accordi interconfederali firmati, a cui si è aggiunto – in contemporanea con l’accordo sul modello contrattuale siglato con Confapi – il rinnovo del Ccnl dei chimici per le PMI. Una nota di Gigi Petteni (Segretario Cisl Nazionale) delinea la straordinarietà di quanto accaduto.
Contrattazione come strumento di dialogo
E’ un segnale importante e concreto rispetto al ruolo delle parti sociali ed alla vitalità della contrattazione come strumento di dialogo, di proposta e di assunzione di responsabilità comuni in una fase in cui si è prefigurato più volte l’intervento della legge all’insegna della disintermediazione sociale. Il lavoro e l’impresa si confermano soggetti fondamentali per il progresso economico e sociale del paese e l’esercizio della loro rappresentanza consegna ai corpi intermedi della società un compito che va oltre il già fondamentale esercizio dell’intermediazione sociale. Esso assume, infatti, la portata ed il valore di fattore essenziale e caratterizzante del tessuto democratico e pluralista del nostro paese nell’ambito della migliore tradizione europea fondata sullo stato sociale e sul dialogo sociale.
Il contributo fondamentale della Cisl
Ai tre tavoli di ieri (CONFAPI, ARTIGIANATO, COOPERAZIONE), si aggiungono quelli di Confcommercio, Confprofessioni e Confindustria a comporre un mosaico completo di dialogo in atto tra il sindacato confederale unitario e le maggiori organizzazioni imprenditoriali del paese. Un dialogo attivato sulla base del documento di CGIL CISL UIL sulle relazioni industriali ed al quale nel merito delle proposte e nella promozione dei tavoli di confronto la CISL ha dato – e continua a dare – un contributo fondamentale. Non vogliamo scomodare la storia, ma un precedente di confronto di questa portata – attivato e condotto in porto unitariamente dal sindacato – risale al 1993, perché quello del 2008/2009 si interruppe con lo sfilamento dai tavoli da parte della CGIL. Questa consapevolezza non può che caricare il sindacato confederale tutto – e la nostra organizzazione in particolare – di responsabilità rispetto al ruolo da esercitare ad ai comportamenti da tenere.
Un sistema di relazioni industriali più dinamico
Le circolari informative, le note alla stampa, la comunicazione in generale mantengono un flusso prioritariamente unitario e così pure le iniziative finalizzate al sostegno della contrattazione. L’esercizio del confronto propedeutico ai tavoli di trattativa ed i comportamenti stessi ai tavoli privilegiano la ricerca della sintesi unitaria nella consapevolezza che la non tenuta in questi termini rispetto all’ampiezza di confronto attivata è un lusso che non possiamo permetterci. I contenuti hanno del resto forte sintonia con la nostra impostazione di politica contrattuale. Il tratto comune dei tavoli aperti ed, in particolare, su quelli più avanzati – su alcuni dei quali si è giunti ieri ad alcune prime conclusioni formali – è l’impronta ad un sistema di relazioni industriali più dinamico, più flessibile e più affidabile, perché basato su regole precise e condivise, ma, al tempo stesso, più aperto a spazi di adeguamento alle specificità dei singoli contesti settoriali e territoriali. Vi è, sicuramente, una maggiore apertura a spazi di partecipazione dei lavoratori con una significativa scalfittura del blocco politico-culturale che caratterizzava non soltanto alcune parti datoriali. Su questo terreno si sono positivamente inserite le misure di incentivo fiscale alla contrattazione dei premi di risultato: altro terreno di primario impegno della nostra organizzazione. Le misure di detassazione hanno, infatti, prefigurato, in scala, una sorta di nuovo modello contrattuale orientato all’innovazione ed alla produttività attraverso la valorizzazione del lavoro, della conoscenza e della capacità di proposta dei lavoratori opportunamente coinvolti in termini di partecipazione organizzativa attraverso la contrattazione.
Gli esiti dei tavoli contrattuali di ieri
CONFAPI
1) Modello contrattuale: è stato firmato l’accordo che ha caratteristiche più di linee di indirizzo che di natura prescrittiva e riprende largamente l’impostazione del documento di CGIL CISL UIL sulle relazioni industriali. Vi è un rilancio operativo del sistema bilaterale ed un impegno a dare gambe all’assistenza sanitaria integrativa. Le linee del nuovo modello lasciano spazio – all’interno di criteri generali definiti – all’autonoma iniziativa contrattuale delle categorie come si può evincere dalla positiva conclusione della trattativa per il rinnovo del ccnl per i 55000 lavoratori dei settori chimica, plastica e gomma, ceramica, vetro e abrasivi che applicano il CCNL delle piccole e medie imprese.
2) Accordo sulla rappresentanza: il fatto politicamente rilevante è dato dall’ulteriore ampliamento dell’ambito di copertura dei settori con regole sulla rappresentanza, la validazione e l’esigibilità degli accordi. I contenuti sono simili a quelli del Testo Unico definito a suo tempo con Confindustria, con la particolarità che nel sistema CONFAPI viene contemplata anche la contrattazione territoriale con le relative regole.
3) Accordo sulla detassazione: anche qui ulteriore ambito di allargamento della contrattazione sui premi di risultato. Contenuti analoghi a quelli dell’accordo con Confindustria.
COOPERAZIONE
1) Accordo sulla detassazione: vale quanto detto per CONFAPI
2) Accordo sull’apprendistato di primo e terzo livello: In considerazione del fatto che il Dlgs n. 81/2015 rimette la disciplina dell’apprendistato ad accordi interconfederali o ai CCNL, l’accordo, che riprende lo stesso testo siglato recentemente con Confindustria, disciplina gli aspetti retributivi relativi all’Apprendistato per la qualifica, diploma e specializzazione professionale e all’ Apprendistato per alta formazione e ricerca, vale a dire il nuovo apprendistato “duale” di cui agli artt. 43 e 45 D.Lgs. 81/2015, in modo da garantirne l’esigibilità, nel modo seguente: Per gli apprendisti di cui all’art.43 del Dlgs n.81/2015 (Apprendistato per la qualifica, diploma e specializzazione professionale) la retribuzione è stabilita in misura percentuale in base alla tabella allegata all’accordo; Per gli apprendisti di cui all’art. 45 del Dlgs. n. 81/2015 (Apprendistato per alta formazione e ricerca ) si applicherà invece il sottoinquadramento, al massimo di due livelli, in ragione della durata del contratto.
3) Si rinvia per tutti gli altri aspetti di competenza della contrattazione collettiva, ove non ancora oggetto di una specifica regolamentazione da parte dei CCNL, alla disciplina del contratto di apprendistato professionalizzante definita dagli stessi. L’accordo è cedevole rispetto a successive regolamentazioni di contrattazione collettiva nazionale.
ARTIGIANATO
1) E’ proseguito in termini costruttivi il confronto sul modello contrattuale e sulla rappresentanza. Il tavolo è stato aggiornato all’8 settembre con la possibilità di pervenire ad un’intesa.