Sostegno per l’inclusione attiva delle famiglie povere

Dal prossimo settembre, circa 200 mila famiglie indigenti italiane potranno beneficiare del Sia, il Sostegno per l’inclusione attiva, presentato in questi giorni dal Ministero per il Lavoro e le Politiche Sociali, che prevede un sostegno economico, accompagnato da un percorso di reinserimento lavorativo. Una boccata di ossigeno per quasi un milione di poveri in Italia, metà dei quali minorenni.

 

Cosa è il Sia?

Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.

A chi è rivolto?

Per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni (coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi del territorio (i centri per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità.

Come si svolge?

Il progetto viene costruito insieme al nucleo familiare sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni e coinvolge tutti i componenti, instaurando un patto tra servizi e famiglie che implica una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.


Scarica l’informativa del Ministero
Il testo del decreto

 

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