Lotta serrata a Bergamo contro la ludopatia

Continua l’operazione di informazione e sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo lecito che il progetto “La Posta in gioco” sta attuando sul territorio dell’ambito Bergamo 1 (capoluogo e il suo hinterland). Venerdì 27 maggio i volontari del progetto presidieranno dalle 15 alle 18 l’Auchan di via Carducci.

Il gioco d’azzardo lecito è una delle piaghe della società attuale: il numero delle persone che si reca (volontariamente o dietro insistenza di familiari e servizi sociali) nelle strutture dei SER.T è in continuo aumento anche in provincia di Bergamo. L’Osservatorio delle Dipendenze di Bergamo ha certificato che, da 28 giocatori trattati per GAP nel 2005, si è passati a 223 nel 2013: una crescita esponenziale che colloca l’Ambito territoriale di Bergamo secondo solo a quello di Milano.

Analogamente, nell’arco di tempo che copre il settennato 2005-2012 (l’ultimo anno per il quale i Monopoli di Stato hanno reso disponibili i dati con disaggregazione provinciale), il consumo di gioco pubblico d’azzardo ufficialmente registrato nella provincia di Bergamo è passato da 356 milioni e 790 mila euro a 1 miliardo e 573 milioni di euro. Dall’ultimo censimento reso pubblico, sono 418mila le slot presenti in Italia, con in testa la Lombardia e le sue 69.782 mila macchine, distribuite in oltre 13.439 punti.

Da questi numeri parte la campagna del progetto “La posta in gioco” dell’Ambito territoriale 1, territorio ad alta diffusione di sale slot e di locali con apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito, con l’adesione di numerosi soggetti, tra i quali la FNP CISL. “La presenza del sindacato dei Pensionati non è casualedice Roberto Corona, segretario della sezione cittadina di FNP – Secondo uno studio condotto dall’ASL di Bergamo, risulta infatti che i maggiori fruitori di sale bingo, VLT, gratta&vinci e simili sono gli ultra 65enni, con pesanti ricadute sociali, sanitarie e economiche. La situazione sta diventando drammatica, anche per molte famiglie, che vedono diminuire, se non scomparire piccole e grandi ricchezze accumulate con anni di lavoro, e soprattutto padri e madri annullarsi davanti a un video dentro un bar”. È ormai provato, infatti, che il gioco crea dipendenza e progressivo impoverimento con il deterioramento dei legami familiari, l’indebitamento, il ricorso all’usura, e il conseguente aumento delle attività illegali.

Insieme al Comune di Bergamo, capofila del progetto, la campagna di sensibilizzazione va ad integrarsi con l’iniziativa “Azzardo Bastardo” di ATS Bergamo. Nel “gruppo” ci sono Provincia di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, Associazione Diakonia (cui spetta il coordinamento), la Fondazione Angelo Custode Onlus, Federconsumatori, Comunità Emmaus Onlus, Organizzazione Aiuto per l’Autonomia, Associazione Genitori Antidroga, AUSER Provinciale, Associazione Crisalide, Opera Diocesana Patronato S. Vincenzo, Nutopia, Associazione Aiuto donna, e Uscire dalla violenza Onlus.

Il progetto si è dato il compito di approfondire la conoscenza del fenomeno, del suo radicamento, dell’impatto sociale attraverso una mappatura territoriale e di indagine qualitativa; della formazione degli operatori sociali e della polizia locale; di promuovere presso i gestori la scelta etica di non installare o di dismettere apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito, di informare e sensibilizzare la popolazione sui rischi connessi al gioco d’azzardo, orientando ai servizi di ascolto e di cura.

Di questo ultimo aspetto si occupano i presidi che dal 21 maggio hanno stazionato davanti a “rivenditori” o a locali frequentati da giocatori: dopo l’appuntamento di domani, altri tavoli informativi saranno presenti sabato 28 al Carrefour di Valtesse ( dalle 9 alle 12) e al Lion Play di via Moroni (dalle 17 alle 19). Poi, la Coop di via Autostrada, l’Esselunga di via Corridoni e via Spino; il Conad di via Capitanio e altri presidi a Torre Boldone, Gorle, Sorisole, al Mercato dello Stadio di Bergamo sabato 11 giugno.

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