Poste: sciopero riuscito. Alta l’adesione a Bergamo

Più di 2000 lavoratori delle Poste davanti alla sede milanese dell’ente, e un’adesione che, a Bergamo, ha toccato punte dell’80%. Sono questi i primi numeri dello sciopero regionale che le categorie di SLP CISL, SLC CGIL, CONFASL, FAILP CISAL, UGLCOM hanno indetto per il 23 maggio, con una manifestazione che è culminata con il comizio dei segretari regionali in piazza Affari a Milano. La motivazione dello sciopero è la cessione sul mercato di ulteriori quote di Poste Italiane che mette a rischio l’unicità aziendale ed i livelli occupazionali, oltre alla nuova organizzazione del recapito.

“Restituire dignità al lavoro e alle persone”. “No alla cessione di pezzi d’azienda, con perdita di posti di lavoro”. Queste le parole d’ordine della mobilitazione che, hanno detto dal palco i leader delle categorie sindacali, “continuerà fino a che non saranno fornite rassicurazioni importanti”.

I sindacati si sono detti pronti a riaprire la vertenza nazionale e a ritirare l’accordo fatto nei mesi scorsi. “L’azienda non ha nemmeno fornito i dati sui tagli delle zone e sulle eccedenze degli addettidicono dalla SLP CISL, che da Bergamo ha portato in piazza centinaia di lavoratori.Non ha garantito gli investimenti concordati relativi alle infrastrutture, agli strumenti e mezzi, alle dotazioni di lavoro e alla tecnologia, alla sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro”.

L’azienda, accusano i sindacati, prosegue con la riorganizzazione pur in presenza delle gravi criticità riscontrate durante la fase di sperimentazione e le motivate proteste delle imprese, dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni per i ritardi e disservizi nel recapito della corrispondenza. Bergamo, che ha risposto massicciamente alla protesta, rischia la perdita di 130 posti di lavoro tra i portalettere.

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