Primo Maggio: festa in anticipo a Villa d’Adda

Il “Primo Maggio” di chi non ha il “Primo Maggio”. Alcuni operatori del sindacato FISASCAT CISL Bergamo hanno organizzato, fuori dalla RSA di Villa d’Adda, la Festa del Lavoro, pensando a tutti quei lavoratori che il Primo Maggio lavorano. Bandiere, musica, qualcosa da bere e qualche cartello inneggiante slogan su lavoro e libertà.

Abbiamo scelto di manifestare la nostra vicinanza a questi lavoratori – dice Alessandro Locatelli, operatore della FISASCAT di Bergamo -, perché è giusto celebrare quanti, non solo il Primo Maggio, devono rinunciare a festeggiare come tutti gli altri”.

La scelta, quest’anno, è caduta sulla RSA di Villa d’Adda, dove lavorano più di 100 persone che per ovvie ragioni di servizio non possono chiudere. Con loro, questo “primo maggio in anticipo” cerca di abbracciare ogni lavoratore che per i più svariati motivi non può assentarsi dal lavoro e quindi non potrà partecipare alla festa, al corteo e ai comizi che si svolgono in ogni città.

Sono diverse migliaia in provincia di Bergamo i “forzati della festa”: assistenti, infermieri e medici, responsabili della pubblica sicurezza e, “purtroppo, i lavoratori del commercio, soprattutto dei grandi centri commerciali, che da troppo tempo non conoscono più festività, né civiche, né religiosesottolinea Alberto Citerio, segretario generale della FISASCAT CISL orobica.

Negli anni scorsi, il compito che ci eravamo affidati era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica alla necessità che almeno il Primo Maggio ogni lavoratore potesse celebrare la Festa del Lavoro. Quest’anno abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza a questi stessi lavoratori, festeggiando con loro in anticipo, e con loro non dimenticando nessuno dei “colleghi” impegnati alle case, nelle corsie o sulle strade”.

Oltre a “chi non ha il Primo Maggio”, quest’anno la FISASCAT ha voluto allargare l’orizzonte della festa e cercare di coinvolgere nella manifestazione sindacale colori e bandiere raramente presenti. “Sarà il Primo Maggio dei Popoli – dice Citerio. Lavoratori, ragazzi e immigrati provenienti da diversi paesi e culture . Saranno coinvolti nel corteo e porteranno le loro lingue e i loro suoni, per testimoniare l’esigenza di un’accoglienza e di una integrazione non solo possibile, ma sempre più necessaria”.

All’appello della FISASCAT, “nato per testimoniare la vicinanza con ogni lavoratore e con tutte le persone”, hanno risposto gruppi e associazioni dall’India al Marocco, dal Brasile alle Filippine…

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