Reddito di autonomia: le valutazioni della Cisl

La Regione Lombardia nella seduta di giunta avvenuta il 18 aprile 2016 ha approvato il nuovo pacchetto Reddito di autonomia per il 2016 comprensivo delle misure rivolte alla famiglia, a partire da quelle che vivono in condizione di vulnerabilità socio economica, ed ai suoi soggetti fragili, anziani e disabili. Le note di commento e prime valutazioni della CISL Lombardia della segretaria Paola Gilardoni

Quale misura di sostegno alla famiglia si prevede un contributo economico di 1800 euro per nascita, ripartito in un arco temporale compreso tra i sei mesi prima del parto fino ai primi sei mesi di vita del bambino, con la predisposizione di un progetto personalizzato promosso dai Consultori accreditati, dai Centri di Aiuto alla Vita (Cav), in concorso con i servizi sociali del comune. Il contributo economico è riconosciuto anche in caso di adozione, a partire dall’ingresso del bambino in famiglia.

Si introduce inoltre un contributo regionale ad integrazione delle agevolazioni già previste dai comuni per l’accesso ai servizi integrativi per l’infanzia, nidi e micro nidi.Per l’accesso agli interventi di sostegno alla natalità, alla famiglia e ai servizi per l’infanzia, si è modificato il requisito previsto precedentemente ed è stato definita la residenza in Lombardia di almeno 5 anni di uno solo dei due genitori.

Viene conferma la misura di un voucher fino a 400 euro al mese per 12 mensilità destinato ad anziani over 75 anni con compromissione funzionale lieve e disabili over 16 anni, con una estensione della platea dei potenziali beneficiari. Per poter accedere a tutte le suddette misure di sostegno è stato uniformato un reddito isee pari o inferiore 20 mila euro annuo.

Inoltre per sostenere le persone vulnerabili a causa della perdita del lavoro, quale misura per l’inserimento lavorativo, nell’ambito degli interventi di politiche attive per il lavoro, viene confermato il contributo fino a 1800 euro destinato ai disoccupati da oltre 36 mesi. Su questo punto con l’Assessorato Istruzione Formazione Lavoro lunedì 11 aprile è stato sottoscritto un avviso comune con Cgil Cisl Uil Lombardia. 

E’ opportuno evidenziare innanzitutto che il pacchetto di interventi si caratterizza per un insieme di misure volte a favorire l’inclusione sociale attraverso sostegni economici temporanei e agevolazioni all’accesso a servizi per la famiglia nelle fasi di maggior fragilità, e non costituiscono una garanzia di reddito o sussidio economico.

Riconfermiamo le nostre perplessità circa l’eliminazione del super ticket a cittadini con reddito familiare fiscale annuale non superiore a 18.000€, perché limite considerato troppo basso, ed escludente lavoratori lavoratrici e pensionati. E’ l’unica misura che si conferma rispetto al pacchetto di interventi di ottobre scorso, nonostante le osservazioni precedentemente espresse, ed il confronto ancora aperto presso l’Assessorato al Welfare in tema di riduzione di compartecipazioni alla spesa sanitaria.

In riferimento allo stanziamento di circa 74 milioni di euro per le misure bonus famiglia, nidi, voucher anziani e disabili, per il 2016 , rileviamo un incremento di risorse rispetto alle deliberazioni di ottobre scorso, e lo consideriamo un primo e positivo passo per poter strutturare un sistema di tutele rivolto alle famiglie nelle fasi di fragilità.

Le misure per il 2016 recepiscono alcune delle osservazioni che abbiamo presentato, innovando quelle già esistenti e tengono conto degli esiti emersi nel confronto presso l’Assessorato, prevedendo un riconoscimento economico in caso di nascita fin dal primo figlio, ampliando la platea dei potenziali beneficiari uniformando l’isee a 20 mila euro per l’accesso alle diverse misure e favorendo l’accesso a servizi per infanzia ( nidi e micro nidi) dei Comuni, anche nella logica di sostenere una miglior conciliazione dei tempi di vita e lavoro dei genitori. Anche su nostra sollecitazione è stata recuperata la clamorosa esclusione delle famiglie adottive dalla misura per la natalità.

Abbiamo lavorato al fine di poter arrivare ad un accordo, ma purtroppo le condizioni non si sono realizzate,nonostante la ricerca di mediazioni, anche per via di rigidità di posizioni assunte dalle parti presenti al tavolo nel corso del confronto. Pur rilevando una prima correzione del vincolo di residenza per l’accesso alle misure per la famiglia previsto dal provvedimento di ottobre scorso, riteniamo che la rimodulazione del requisito della residenza di almeno 5 anni per uno solo dei due genitori, renda ancora limitante e discriminante l’accesso alle misure di tutela.

La revisione è tanto più necessaria in riferimento alle minorenni e alle donne sole in gravidanza per le quali sarebbe opportuno rivedere il requisito per l’accesso alle misure a sostegno della natalità ed ai servizi integrativi dell’infanzia. In tal caso il vincolo di 5 anni risulta ulteriormente penalizzante.

Auspichiamo comunque di poter proseguire il confronto presso l’Assessorato al reddito di autonomia e inclusione sociale per il monitoraggio circa l’applicazione delle misure e l’utilizzo delle risorse, al fine anche di valutare la ricaduta degli interventi. Sarà importante sollecitare sul territorio i soggetti deputati alla programmazione e gestione delle misure per una verifica della loro efficacia.


Il segretario regionale, Paola Gilardoni

 

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