Decreto detassazione al 10% Premio di Risultato variabile

Il Governo ha emanato il Decreto inerente la detassazione al 10% del Premio di Risultato variabile che le aziende riconoscono ai dipendenti. Si tratta di una norma contenuta nella recente legge di Stabilità 2016. E’ una misura fortemente voluta dalla CISL per rilanciare la contrattazione di secondo livello nonché incentivare gli interventi di Welfare contrattuale.  

È stato firmato dai ministri del Lavoro e dell’Economia, Giuliano Poletti e Pier Carlo Padoan, il decreto interministeriale che, come previsto in legge di stabilità 2016, fissa una tassazione agevolata al 10% per i premi di risultato e per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili d’impresa, entro il tetto di 2.000 euro lordi (che sale a 2.500 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione), per chi ha redditi fino a 50mila euro.

Torna bonus produttività, firmato decreto
Il decreto, «redatto in collaborazione con la presidenza del Consiglio», si legge in una nota congiunta del ministero del Lavoro e dell’Economia, disciplina i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione ai quali i contratti aziendali o territoriali legano la corresponsione di premi di risultato di ammontare variabile nonché i criteri di individuazione delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.

I servizi di welfare aziendale
Il decreto disciplina, inoltre, gli strumenti e le modalità attraverso cui le aziende realizzano il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro e l’erogazione tramite voucher di beni, prestazioni e servizi di welfare aziendale (come, ad esempio, servizi di educazione e istruzione per i figli, o di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti, ecc.). Il decreto sarà trasmesso a breve alla Corte dei Conti per la relativa registrazione.

Le risorse stanziate
Quanto alle risorse, prosegue la nota «la legge di stabilità prevede che le risorse necessarie sono reperite attraverso corrispondenti riduzioni del Fondo per l’occupazione, per un ammontare di 344,7 milioni per l’anno 2016, 325,8 milioni per il 2017, 320,4 milioni per il 2018, 344 milioni per il 2019, 329 milioni per l’anno 2020, 310 milioni per il 2021 e 293 milioni annui a decorrere dal 2022».


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