A rischio per tredici dipendenti al parcheggio dell’aeroporto

Più che un parcheggio, sembra un puzzle, un’intricata questione di scatole cinesi…e chi ci rimette, come sempre, sono i lavoratori”. Alberto Citerio e Vito Venesina, segretario generale e operatore del sindacato FISASCAT CISL Bergamo, hanno incontrato nei giorni scorsi i 13 lavoratori della GePark, società che gestisce da anni un parcheggio “ai bordi” dell’aeroporto di Orio al Serio, e che di punto in bianco, tramite una sua “controllata”, la IBI Service s.r.l, ha chiuso l’attività e licenziato tutto il personale, senza preavviso e senza attivare le necessarie procedure di cambio d’appalto per il ricollocamento dei lavoratori.

La storia parte da lontano – raccontano Venesina e Citerio -. Da anni GePark gestisce lo spazio di via Aldo Moro, capace di “ricoverare” un migliaio di autovetture, ma da almeno dieci anni affida sistematicamente, tramite subappalti, la conduzione del servizio, con il risultato che, mediamente ogni due anni, tutti i lavoratori, prendere o lasciare, passano al nuovo “padrone” senza vedersi riconosciuto né lo stipendio né gli scatti di anzianità, né, a volte, lo stesso contratto, passato negli anni al CCNL “Servizi di vigilanza”, molto meno remunerativo per i lavoratori rispetto ai contratti applicati in precedenza,e negli anni sono passati, in media, a percepire dagli iniziali 2000 euro agli attuali 1100 lordi”.

Ad ottobre FISASCAT aveva firmato con IBI Service s.r.l. un contratto integrativo aziendale che riconosceva ai dipendenti diversi elementi economici, riequilibrando in parte quanto perso economicamente in precedenza. “Dopo neanche tre mesi, la stessa società dichiara che GePark chiude e che IBI Service non continuerà a gestire il servizio”. Il risultato è il licenziamento immediato dei tredici.

Non ci fermeremo di fronte all’intrico societario che rende difficile l’individuazione di responsabilità chiare. In un contesto come quello aeroportuale di Orio, fiore all’occhiello di tutta la nostra comunità bergamasca, simili situazioni vergognose non dovrebbero accadere – conclude Citerio -. Sarà nostro impegno lottare perché ogni lavoratore venga riassorbito nel proprio impiego”.

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