Occupazione: pronti i report provinciali e regionali

Il 29 febbraio 2015 dall’osservatorio provinciale (il sindacato Cisl Bergamo ne fa parte) e dall’ARIFL Regionale sono stati diramate i dati relativi all’andamento occupazionale (consuntivo del 2015). Dai report emerge che gli avviamenti in Provincia di Bergamo nel 2015 sono stati complessivamente 142,261 (+15,3% rispetto al 2014), a fronte di 141.747 cessazioni (+9,7% rispetto al 2014).

Si incrementano in modo significativo, (+ 58,8% rispetto al 2014) gli avviamenti a tempo indeterminato, frutto sia della riforma del lavoro (Jobs Act) che della decontribuzione prevista dalla Legge di Stabilità 2015 per le aziende che assumevano a tempo indeterminato.

E’ un risultato – precisa Giacomo Meloni, Segreteria Cisl Bergamo – che avvalora anche la proposta avanzata dalla CISL di dare centralità ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Si riducono invece i contratti di lavoro parasubordinato (-27, 6%) sul 2014 e purtroppo anche i contratti di apprendistato (-17,5%). In specifico i contratti di lavoro dipendente hanno visto 122.207 avviamenti conto 118.222 cessazioni con un saldo positivo di 3.985 contratti“.

Commercio e servizi con +3.248 contratti si confermano i settori con il bilancio maggiormente positivo, seguito dal settore agricolo, sostanzialmente invariato fra 2014 e 2015. Si nota un recupero dell’industria, dopo tre anni consecutivi di perdite massicce, tra le 3.000 e le 4.000 unità. L’edilizia mantiene un saldo negativo l’edilizia (-1.216) seppur in attenuazione rispetto alle perdite occupazionali degli anni precedenti. Le dimensioni rispetto al saldo occupazionale positivo, si confermano maggiori per le qualifiche high level e medium level.

E’ di conforto constatare – continua Meloni – che la dimensione del saldo giovanile (+4.885) è la più elevata da tre anni a questa parte. Per quanto riguarda i titolo di studio, il saldo è negativo per i meno scolarizzati, ed è positivo per i lavoratori in possesso di diploma e laurea. Da questo punto di vista vanno osservati in particolare due aspetti: a) l’importanza della formazione continua e della sua applicazione nei luoghi di lavoro anche in chiave di politiche attive; b) l’indicazione riportata dalla ricerca OCSE che indica nella bassa formazione e scolarità uno degli elementi di criticità per il territorio bergamasco“. 

In ultimo – conclude Meloni – segnalo il confronto con la dinamica di avviamenti e cessazioni a livello regionale che vede Bergamo con il 15,4% la provincia con la crescita più alta fra tutte le province lombarde“.


I report statistici:
a) Report dell’Osservatorio provinciale del Mercato del Lavoro della Provincia di Bergamo
b) Report Arifl 2015
c) Report Arifl IV  Trimestre 2015

 

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Tags:

Altri post simili