Centinaia e centinaia di posti di lavoro a rischio in tutto il sistema, un lavoro che serve ai cittadini per accedere ai propri diritti previdenziali e socio-assistenziali, in maniera gratuita e tutelata: perché cancellarlo? Se lo chiedono gli operatori del patronato Inas Cisl (oltre 200) che già da gennaio potrebbero restare a casa, a causa dei tagli previsti dalla legge di stabilità. Tagli che si aggiungono a quelli determinati dalla finanziaria dello scorso anno. Comunicato.
La povertà energetica tocca Bergamo
Secondo gli ultimi dati Istat, in provincia di Bergamo il 4,7% dei residenti è a rischio povertà: un totale di quasi…
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