Oltre 3mila metalmeccanici Fim in piazza a Milano

Oltre 3.000 lavoratori e delegati metalmeccanici della Fim Cisl hanno manifestato questa mattina sotto Palazzo Lombardia (guarda le foto) (IL VIDEO), per dare la sveglia a Regione imprese. Non si allenta, infatti, la morsa della crisi sull’industria metalmeccanica lombarda. Nel 2014 il ricorso alla cassa integrazione straordinaria ha registrato un incremento del 57% e ha coinvolto oltre 22mila lavoratori. Ben 8.277 sono stati i licenziamenti e 1.343 le aziende in crisi strutturale. Comunicato

Oltre 7.000, invece, i posti salvati grazie all’utilizzo di contratti di solidarietà e cassa in deroga in alternativa ai licenziamenti. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sulla crisi della Fim Lombardia, che questa mattina ha manifestato con lo slogan “Industriarsi per il lavoro. Con i metalmeccanici per vincere la crisi” per rilanciare l’industria, tutelare il lavoro e promuovere la contrattazione. E’ intervenuto anche il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli. “Vogliamo dare la sveglia anche al governo nazionale perché è ora di smetterla di occuparsi di beghe tra partiti e di scontri di potere – ha detto -. È’ ora di parlare di lavoro, sviluppo, industria e di come far ripartire il Paese”.

Sono arrivati da tutta la Lombardia i lavoratori delle principali aziende metalmeccaniche interessate da vertenze per crisi o ristrutturazione, come: Tenaris di Dalmine, Franco Tosi di Legnano, Italtel di Milano, Alcatel e Bames di Vimercate. E ancora: Carcano di Sondrio e Lecco, Stefana di Brescia, Albertini di Cormano e Villasanta, Riello di Lecco e Sondrio, Gruppo Casti di Varese e Como, Micron di Agrate, Guala Closures di Pavia. “Dobbiamo uscire dall’emergenza e vogliamo dare la sveglia a Regione e imprese, perché condividano la priorità del rilancio del settore e della salvaguardia dell’occupazione e si attivino concretamente per questi obiettivi”, afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia. “Con il 53% degli occupati e il 35% dell’export – aggiunge – il settore metalmeccanico lombardo è strategico per la Lombardia e tutto il Paese, non possiamo permetterci di avere nel 2015 un ennesimo bollettino di guerra di aziende in crisi e posti di lavoro persi”.

I metalmeccanici della Fim Lombardia sollecitano quindi la Regione a rafforzare le azioni di politica industriale per il territorio, integrandole con i programmi europei e le scelte nazionali. Chiedono inoltre che siano potenziati gli investimenti infrastrutturali e di rete, il sostegno ai settori strategici e all’innovazione . “L’industria lombarda può e deve ripartire – afferma Alberta -. Ma abbiamo bisogno di far leva su tutte le energie e le competenze presenti nel nostro territorio, con il protagonismo delle parti sociali e un ruolo importante e incisivo delle istituzioni, per contribuire a costruire un modello sociale che abbia al centro la persona e il lavoro”.
Alla manifestazione hanno partecipato anche rappresentanti delle altre categorie colpite dalla crisi, come Femca e Filca Lombardia.

dall’Ufficio Stampa Cisl Lombardia

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