Parcheggio ospedale: convenzione da rivedere

Non si possono tenere in ostaggio i lavoratori per risolvere problemi creati da altri”. La convenzione con i lavoratori delle ditte appaltanti dei servizi all’ospedale per l’utilizzo dei parcheggi a prezzo agevolato sta per scadere e, “come al solito,  si apre la pantomima su chi ci perde e su chi ci guadagna, mentre la Provincia, che è titolare del rapporto con la proprietaria del parcheggio, la BHP, non decide nulla”.

Francesco Corna, segretario territoriale del sindacato Cisl Bergamo, e Alberto Citerio, segretario generale del sindacato Fisascat Cisl Bergamo, sono sul piede di guerra. In questi giorni, infatti, oltre 650 lavoratori delle ditte che hanno appaltato i servizi all’interno del Papa Giovanni, cominciano a fare i conti sul costo del parcheggio: fino a oggi, infatti hanno ottenuto una riduzione a 0.50 l’ora al mattino e a 0.20 l’ora nel pomeriggio, a fronte di un costo per la “clientela” dell’Ospedale di 1.30 euro l’ora.

La scadenza della convenzione, prevista per fine gennaio, li riporterebbe a “salassi” quotidiani. Per questo i sindacati Cisl e Fisascat Bergamo chiedono di aprire oggi la discussione sulla questione: “una questione di non poco conto, considerando che la tariffa piena, o comunque non concordata e giusta, comporterebbe per i lavoratori delle cooperative una conseguente restrizione delle loro retribuzioni – dicono Corna e Citerio -, e i lavoratori non devono diventare ostaggio di chi vuole lucrare su di loro. C’è più che mai la necessità di un tavolo al quale chiamare Ospedale, Provincia, BHP, Comune e Organizzazioni Sindacali per dipanare una matassa che non fa che aggrovigliarsi sempre più”.

L’obiettivo della Cisl Bergamo è quella di avere costi parificati per tutti i lavoratori: i dipendenti dell’Ospedale, infatti, pagano una tariffa di 0.70 euro al giorno. “La provincia – concludono i due sindacalisti – non può limitarsi a fare l’arbitro in questa vicenda.  Ha stipulato la convenzione con BHP, ora deve vedere come fare per non “condannare” alcuni lavoratori a veri e propri furti legalizzati”.

 

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