Meloni (Cisl): “Expo, occasione per creare lavoro”

Assistiamo in questi giorni sulla stampa ad un rincorrersi di ipotesi contrattuali che in occasione dell’evento EXPO prevedrebbero, il condizionale è d’obbligo, uno scambio fra moderazione del diritto di sciopero e più salario, nel settore dei trasporti. Premesso che ogni contributo è utile e opportuno se volto a modernizzare le relazioni industriali, e la CISL e le sue categorie, a Bergamo…

… e nel resto d’Italia ne sono una testimonianza tangibile e concreta, ( pensiamo al caso FIAT, agli accordi sulla flessibilità alla Tenaris Dalmine o di partecipazione a partire dal 1995, alla Lucchini r.s. di Lovere), riteniamo che l’EXPO debba essere occasione per far si che anche a Bergamo e in particolare nelle Valli Bergamasche, realtà maggiormente colpite in questi anni di crisi sul versante occupazionale, si facciano intese che creino più occupazione, inizialmente anche temporanea, con l’obiettivo di trasformazione poi a tempo indeterminato.

La drammaticità occupazionale  a Bergamo oggi è sotto gli occhi di tutti: circa 37.000 persone in cerca di lavoro; la disoccupazione a fine anno sarà vicina se non superiore all’8%; le cessazioni nel 2014 saranno purtroppo ancora superiori agli avviamenti al lavoro. Inoltre, gli ultimi dati della Camera di Commercio ci confermano una situazione molto, molto complicata ancora su tutti i fronti: industria, artigianato, costruzioni, servizi, con un’ombra che lascia dubbi anche sull’inizio del 2015.

Certamente il salario è una componente importante e va salvaguardato al meglio, ma la priorità a Bergamo e provincia è il lavoro che manca e quindi riteniamo che il lavoro e la crescita occupazionale siano per Bergamo e provincia i temi principali  sui quali orientare gli sforzi di tutto il sindacato,  degli imprenditori di ogni settore e delle  istituzioni e possibilmente rincorrere anche risultati concreti. 

Il salario lo si scambi con maggiore qualità, di prodotto e servizio, più efficienza ed efficacia anche della prestazione della mano d’opera, come del resto  si fa nella maggior parte dei contratti di secondo livello.

Utilizzare una opportunità  come EXPO  solo per obiettivi  salariali e non anche come strumento per fare  nuova occupazione, è una ipotesi da valutare con attenzione. Tanto più se questi eventuali vantaggi sono contrattati con la rinuncia al diritto di sciopero: servono a nostro parere strategie di più ampio respiro, che rafforzino le relazioni industriali  a tutto tondo, di partecipazione e più moderne, caratterizzate da forte senso di responsabilità, anche sui metodi della  mobilitazione,  e ci pare di estremo interesse la proposta della FIT, la nostra categoria dei trasporti, elaborata con la CISL Lombardia su questo tema. Da tempo abbiamo tracciato  la strada per una mobilitazione che non danneggi gli utenti  e con  manifestazioni svolte il Sabato.

Oggi non servono voli pindarici e fughe in avanti, ma strategie possibilmente unitarie del sindacato confederale, che affermino la democrazia economica e l’azionariato dei dipendenti, con  un rappresentante dei soci lavoratori nel consiglio di amministrazione, per dare un vero senso alla partecipazione dei lavoratori e del sindacato, con un riformismo e protagonismo sindacale basato su modelli già consolidati in Europa e non solo. 

Giacomo Meloni, Segretario territoriale CISL Bergamo

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