Annamaria Furlan è il nuovo Segretario Generale della Cisl. “La Cisl continuerà ad essere riformista, rigorosa, pragmatica. Solo un grande patto sociale può riaprire all’Italia l’orizzonte di speranza e futuro che merita”. Così ha detto Annamaria Furlan dopo la sua elezione alla guida dell’organizzazione dopo le dimissioni di Bonanni nominato nuovo direttore del Centro Studi Firenze. La relazione.
Roma, 8 ottobre 2014. Anna Maria Furlan è il nuovo Segretario generale della Cisl. Il consiglio generale ha accettato, per presa d’atto e senza votare, le dimissioni irrevocabili di Raffaele Bonanni e ha accolto con 194 voti favorevoli su 200 presenti la sua proposta eleggendo Furlan. Con oltre il 90% dei consensi, Furlan ha raggiunto lo stesso livello di gradimento toccato da Raffaele Bonanni nel 2006.
Il neosegretario generale della Cisl riconosce al suo predecessore Bonanni di essere stato “il mio maestro più significativo”. Da lui, afferma, “ho imparato la pazienza e l’umiltà, che nella responsabilità sono un dovere”. “Sono molto contenta e ringrazio Bonanni e tutta la Cisl per avermi eletta . Abbiamo fatto cose grandiose ed inedite insieme a Bonanni in questi lunghi anni, superando con coraggio prove difficili, prima da soli e poi facendo diventare le nostre idee quelle di tutti. La Cisl di Bonanni ha avuto la capacità non solo di intuire le cose importanti da cambiare nel nostro paese, ma anche la capacità di mobilitarsi da sola”. “Oggi -prosegue- per contrastare il declino del paese e la sfiducia dei cittadini, abbiamo bisogno di tornare tra i lavoratori ed i pensionati e proporre il nostro modello sociale e sindacale, interpretando i bisogni e le speranze delle persone che rappresentiamo. Dobbiamo far riscoprire il valore e l’importanza dei corpi intermedi perché negare la rappresentanza significa mettere a rischio la democrazia”.
“Solo un grande patto solidale, un grande slancio di cooperazione possono riaprire all’Italia l’orizzonte di speranza e futuro che merita” prosegue Furlan ribadendo che l’uscita dalla crisi deve fondarsi su un nuovo patto sociale, un patto che “deve coinvolgere tutte le parti sociali”. Passi avanti infatti per Furlan sono stati fatti dal governo nell’incontro di ieri, dimostrandosi disponibile ad avere come unico interlocutore il sindacato sui temi del lavoro, rappresentanza e contrattazione e riconfermando la volonta’ di rivedere la parti sociali nel prossimo incontro del 27 ottobre. ”Fa male la Cgil a non valutare quanto successo ieri nell’incontro a palazzo Chigi dove si è riaperto il confronto che significa partecipazione e democrazia’ “Rispetto molto le posizioni di altre confederazioni. In ogni momento bisogna lavorare per fare una sintesi unitaria che su alcuni temi gia’ c’è, su altri meno. Ma questo e’ il pluralismo del sindacato italiano”.
Anche il segretario generale uscente, Raffaele Bonanni, nel suo discorso di commiato, ha fatto riferimento alla distanza con le altre organizzazioni sindacali, in particolare, con la Cgil. “La vicenda dei rapporti tra le organizzazioni sindacali mi ha molto pesato – ha affermato Bonanni. Pur essendo orgogliosamente cislino so che le realta’ devono mettersi d’accordo ma è qui che ogni volta ‘casca il mulo’. non si riesce a farlo e questo e’ il mio rammarico. Senza unità si rischia di prestare il fianco ai poteri forti che hanno sfasciato i partiti e vogliono sfasciare anche i sindacati”.
Ma “le donne sono molto attente e volitive e anche identitarie e quindi puo’ darsi, anzi spero, che questo possa favorire i rapporti, ma mettera’ in luce anche le diversita’. Poi l’intelligenza riuscira’ a coniugarle” ha aggiunto in riferimento ai futuri rapporti con la Cgil alla luce del fatto che anche al vertice della confederazione di via Po dovrebbe arrivare una donna, Anna Maria Furlan.
“Noi siamo per l’unità, ma quella vera le false unità indeboliscono il sindacato – ha tenuto a precisare Raffaele Bonanni auspicando che la Cisl “possa disporre di una unità interna, non fatta di facciata e che permetta ad ognuno di dare generosità e garantire consenso al nuovo segretario generale Annamaria Furlan per sostenere la battaglia che la Cisl sta portando avanti in questo difficile momento per il paese. “Finora siamo riusciti a mantenere una posizione molto solida che vi invito a mantenere forte nel tempo. Le sorti della democrazia sono anche nelle nostre mani”.
E commentando ance lui l’incontro a palazzo Chigi con il premier Renzi: “Tanto tuonò che piovve – ha detto Bonanni riferendosi alla tanto attesa decisione di Renzi di incontrare le parti sociali. “Ci sono convergenze, ne troveremo altre. Il dialogo è importante, non potevamo essere l’unico paese in Europa senza dialogo sociale. E se il dialogo si fa senza accettare veti fa bene al Paese e rafforza l’economia. Questa è l’unica strada. Ma ci vuole disponibilità e molta umiltà da parte di tutti” ha concluso.
“Le politiche economiche degli ultimi governi sono state insufficienti ad affrontare la gravita’ della crisi, anche nella fase piu’ acuta, e neppure “il dinamismo riformistico di Renzi da’ segni di innovazione e svolta radicale”. La critica rivolta all’Esecutivo dal neo segretario generale della Cisl, secondo cui serve una nuova politica in grado di produrre un’inversione del declino capace di creare sviluppo, a partire dalla riforma fiscale. La Cisl – ha detto Furlan – “incalzera’ il governo sulla delega sulla riforma fiscale”. Per far uscire “dalla palude in cui e’ incagliato il Paese” non e’ stato sufficiente il bonus di 800 euro – ha affermato Furlan che l’ha giudicato “una buona operazione” – servono investimenti, innovazione e interventi per detassare il lavoro e ridurre le disuguaglianze, che si sono approfondite negli anni della crisi”.