Le valutazioni della Cisl sul decreto “Sblocca Italia”

Il Consiglio dei Ministri convocato venerdì 29 agosto 2014  ha approvato il Decreto Sblocca Italia, che contiene una serie di misure urgenti riguardanti diversi ambiti: l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e la ripresa delle attività produttive. Forniamo una analisi delle misure che riguardano le Infrastrutture e un commento della segreteria confederale.

 

Il decreto si ispira a quattro criteri:

 

1) Semplificazione burocratica (articoli 1 e 2). Si tratta delle norme che sbloccano opere già finanziate, in modo che i cantieri possano partire con largo anticipo rispetto alle previsioni. È il caso della AV/AC Napoli – Bari (valore 6 miliardi e 700 milioni) che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018 e del collegamento ferroviario Palermo – Catania – Messina (valore 5 miliardi e 200 milioni) con apertura dei cantieri a dicembre 2015. Con lo stesso criterio vengono sbloccati gli interventi sugli aeroporti (Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno) per un valore complessivo di 4 miliardi e 600 milioni e gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni). Rientra in questo ambito (articolo 2) anche la defiscalizzazione degli investimenti privati per l’autostrada Orte – Mestre (10 miliardi 400milioni).

 

2) Cantierabilità delle opere. Vengono sbloccate opere già finanziate con immissione di nuove risorse a condizione che i cantieri (non l’approvazione del piano finanziario, non il progetto né la gara di appalto) di queste opere aprano entro date certe nell’ arco di dieci mesi dall’approvazione del decreto. Questo pacchetto di interventi è finanziato con quasi 4 miliardi di euro (3 miliardi 890 milioni), di cui 841 milioni dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo.

 

3) Aumento degli investimenti. Si incentivano gli investimenti dei privati in infrastrutture autostradali (articolo 5) attraverso la revisione e quindi l’ eventuale allungamento delle concessioni (la proposta è stata notificata dal ministro Lupi alla Commissione europea) con la contestuale moderazione degli incrementi tariffari dei pedaggi autostradali. Il valore delle opere realizzabili con questa norma, e sulle quali si sono impegnate le società concessionarie, è di 10 miliardi circa.

 

4) Semplificazione edilizia. Per i lavori che non cambino la volumetria (abbattere tramezzi, creare nuove stanze…), basterà una semplice comunicazione al Comune.

 

Gli interventi in opere infrastrutturali sono articolati in:

 

1) INFRASTRUTTURE FERROVIARIE. Napoli – Bari; Palermo – Catania – Messina; Verona – Padova; Terzo Valico dei Giovi; Tunnel del Brennero; Lucca – Pistoia; soppressione dei passaggi a livello nel tratto pugliese della Bologna – Lecce.

2) INFRASTRUTTURE VIARIE. Trieste – Venezia; quadrilatero Umbria – Marche; statale 131 e 291 in Sardegna; pedemontana Piemontese; Statale internazionale 340 (Tremezzina); Statale Telesina e statale 212 in Campania; due lotti sulla Salerno – Reggio in Calabria; l’ asse Gamberale – Civitaluparella in Abruzzo.

3) OPERE NELLE GRANDI AREE URBANE. Torino (passante ferroviario e metropolitana); Firenze (tramvia); Roma (metropolitana); Napoli (metropolitana).

4) AEROPORTI. Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno

5) PROPOSTE pervenute dalle amministrazioni locali alla Presidenza del Consiglio: si tratta delle richieste dei comuni di allentare i vincoli del Patto di Stabilità interno per realizzare piccole opere

 

ELENCO DELLE OPERE PREVISTE NEL DECRETO SBLOCCA ITALIA

 

Opere sbloccate con norme di semplificazione. Alta velocità / Alta capacità Napoli – Bari; Linea ferroviaria Palermo – Catania –Messina; Interventi infrastrutturali negli aeroporti di Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Venezia, Genova, Firenze, Salerno; Autostrada Orte – Mestre

 

Opere finanziate con condizione che siano cantierabili entro il 31 dicembre 2014. Completamento della copertura del Passante ferroviario di Torino; completamento sistema idrico Basento – Bradano settore G;  Asse autostradale Trieste – Venezia terza corsia; interventi di soppressione e automazione di passaggi a livello sulla rete ferroviaria individuati con priorità per la tratta terminale pugliese del corridoio ferroviario adriatico Bologna – Lecce; Tratta Colosseo – Piazza Venezia della Linea metropolitana C di Roma

 

Opere finanziate con condizione che siano cantierabili entro il 30 giugno 2015. Un lotto costruttivo della AV/AC Verona – Padova; completamento asse viario Lecco – Bergamo; messa in sicurezza dell’asse ferroviario Cuneo – Ventimiglia; completamento e ottimizzazione della Torino – Milano con la viabilità locale mediante l’interconnessione tra la SS 32 e la SP 299 – Tangenziale di Novara – lotto 0 e lotto 1; Terzo Valico dei Giovi dell’Alta velocità Milano – Genova; continuità degli  interventi per il Nuovo Tunnel del Brennero; Quadrilatero autostradale Umbria -Marche; Completamento della  Linea 1 della metropolitana di Napoli; messa in sicurezza dei principali svincoli della Strada Statale 131 in Sardegna; rifinanziamento dell’art.1 comma 70 della legge 147/2014 (manutenzione straordinaria Anas per ponti, viadotti e gallerie)

 

Opere finanziate con condizione che siano cantierabili entro il 31 agosto 2015. Metropolitana di Torino; tramvia di Firenze; lavori di ammodernamento ed adeguamento dell’autostrada Salerno – Reggio  dallo svincolo di Rogliano allo svincolo di Atilia; Autostrada Salerno – Reggio Calabria svincolo Lauretana Borrello; adeguamento della statale 372 “Telesina” tra Caianello e Benevento; completamento della statale 291 in Sardegna; variante della “Tremezzina” sulla strada statale internazionale 340 “Regina”; collegamento stradale Masserano – Ghemme; ponte stradale di collegamento tra l’autostrada per Fiumicino e l’EUR; asse viario Gamberale – Civitaluparella in Abruzzo; primo lotto Asse viario S.S. 212 Fortorina; Quadruplicamento della linea ferroviaria Lucca Pistoia; Aeroporti di Firenze e Salerno; completamento sistema idrico integrato della Regione Abruzzo; opere segnalate dai Comuni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 30 giugno 2014.

 

N. B.: I fondi derivanti da revoche per il non rispetto dei tempi delle opere elencate saranno destinate alle seguenti  infrastrutture, che in ogni caso verranno considerati in modo prioritario nella Legge di Stabilità: primo lotto della Termoli – San Vittore; completamento della rete circumetnea; metropolitana di Palermo tratto stazione Piazza della Libertà; metropolitana di Cagliari adeguamento rete e interazione con hinterland.

 

COMMENTO

Volendo effettuare una prima valutazione delle misure adottate dal Governo, e riservandoci di fare ulteriori approfondimenti nel momento in cui sarà disponibile il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri, possiamo dire che il provvedimento in realtà non movimenta, se non in piccola parte, risorse “nuove” da destinare alle infrastrutture, infatti i 3,8 mld previsti per le opere cantierabili sono assicurati da 841 mln del fondo revoche (opere che non vanno avanti) e da circa 3 mld del Fondo sviluppo e coesione (ex Fas) da destinare in prevalenza al Mezzogiorno, ma la cassa per il 2015 ammonta solo a 500-600 mln. Quindi, sotto questo profilo, il provvedimento delude le aspettative, in considerazione della grave crisi che ormai da anni il settore, strategico per lo sviluppo e la ripresa economica del Paese, sta vivendo, sia sotto il profilo della carenza degli investimenti pubblici, sia sotto il profilo del costante calo degli occupati. 

Inoltre appare censurabile la mancanza di un intervento diretto ad allentare i vincoli del patto di stabilità interno, finalizzato a liberare risorse di fatto esistenti nei bilanci dei comuni: si tratta di una misura che riteniamo fondamentale per realizzare in tempi rapidi opere medio piccole immediatamente cantierabili e fondamentali per lo sviluppo dei territori.

Vanno invece valutate positivamente tutte quelle misure utili a: semplificare gli iter realizzativi delle opere;  dirottare tramite le “revoche” gli investimenti già stanziati da opere che non rispettano i tempi ad altre opere privilegiando quelle già in corso di realizzazione; assegnare una tempistica certa alle opere in base alla loro effettiva cantierabilità, ovvero al concreto avvio dei lavori; attribuire poteri sostitutivi a un commissario straordinario per sbloccare grandi opere; incentivare il finanziamento privato di infrastrutture abbassando la soglia per il credito di imposta (Ires e Irap) da 200 a 50 mln, favorendo quindi non solo le grandi opere ma anche quelle medio – piccole. 

Si tratta ora di verificare come le misure verranno riprese nella prossima Legge di Stabilità e di effettuare un puntuale monitoraggio sul rispetto della tempistica prevista dal Decreto.

 

 

 

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