Accordo tra Regione Lombardia e le parti sociali che, sulla base delle nuove regole e del rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga disposto dal governo, prolunga la cassa in deroga fino a fine 2014. Si permette così di utilizzare per 11 mesi quest’anno lo strumento della deroga, evitando gli effetti retroattivi contenuti nella bozza originaria che il governo aveva elaborato e il rischio di negare gli ammortizzatori alla maggioranza delle imprese dal prossimo settembre.
Sono circa 300 i milioni di euro che dopo questo rifinanziamento saranno via via destinati alla Lombardia per coprire le esigenze di tutto il 2014; almeno 35 mila sono ad oggi i lavoratori interessati, nessuno di loro da gennaio ha ancora ricevuto alcuna indennità .
“Abbiamo con l’accordo di oggi finalmente superato una emergenza e una incertezza sulla deroga che durava ormai da 6 mesi. Siamo soddisfatti sia per il risultato che per la tempestività con cui la Regione Lombardia l’ha voluto definire con noi. – dichiara Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia – Il governo ha finalmente ascoltato la voce del buon senso dei sindacati e garantito le risorse necessarie per dare tutele a chi è ancora intrappolato nell’incertezza occupazionale dovuta alla crisi.
In Lombardia gli ammortizzatori non sono mai stati gestiti in maniera assistenzialista, ma mirata e ridotta per aiutare imprese e lavoratori a ripartire. Â Il prolungamento degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2014 e per 5 mesi del 2015 disposto dal decreto deve costituire il tempo utile per varare in Parlamento la riforma definitiva degli ammortizzatori sociali, superando la deroga.
La Cisl è pronta a fare la propria parte in questa riforma, puntando su un sistema di ammortizzatori cofinanziato a partire dalla bilateralità , un rilancio dei contratti di solidarietà che ancora purtroppo il governo dimentica e soprattutto su una centralità delle politiche attive per rafforzare la ricollocazione di chi perde o sta perdendo il lavoro.
Soprattutto sulle politiche attive in Regione Lombardia è in campo un modello che sta dando risultati interessanti e positivi sia per i disoccupati che per l’attuazione di Garanzia Giovani: sarà bene che a Roma non ci si inventi sempre tutto da capo e si guardi di più a chi sul territorio è già avanti verso modelli europei.”
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