La CISL e la contrattazione local

Venerdì 30 maggio si svolgerà a Bergamo la Fiera della Contrattazione. Si tratta dell’appuntamento provinciale che preparerà la conclusione lombarda della manifestazione in programma il 4 giugno,  allo spazio MIL di Sesto san Giovanni. Saranno illustrati e dibattuti (dalle 9 alle 13 nel salone Riformisti della sede CISL di via Carnovali 88) gli accordi raggiunti nel corso del 2013. Introdotti da Giacomo Meloni (segretario Cisl Bergamo) Ferdinando Piccinini (generale CISL Bergamo); Stefano Malandrini (Confindustria Bg) e Giuseppe Guerini, (Imprese & Territorio).  Le conclusioni a Paola Gilardoni, segretaria CISL Lombardia.

 

La “Fiera” bergamasca prenderà in esame alcuni dei migliori accordi di secondo livello stretti in provincia nel corso del 2013: il Contratto territoriale delle cooperative; il Protocollo al Comune di Romano e le intese firmate al Bottonificio Fenili di Mozzo, al nuovo Istituto Arti Grafiche  e all’Exide.

La CISL si è dotata da qualche tempo di un osservatorio regionale della contrattazione, e la sua banca dati parla di 294 accordi territoriali firmati nel biennio 2012/ 2013, con un incremento rispetto al 2012 del 12%. Tra questi,  5 sono i temi più ricorrenti negli accordi di 2° livello: salario, orario, welfare, partecipazione, crisi, “con una caratteristica – avvisa Giacomo Meloni -: si restringono gli spazi di contrattazione “ tradizionale” a vantaggio della contrattazione difensiva e di scambio”.

A Bergamo nel periodo in esame si sono registrati 59 accordi contro i 61 del 2012.

La prima impressione, a tal proposito e tutta da verificare,  è che abbiamo toccato il fondo e la contrattazione sia oggi in lenta seppur faticosa ripresa, sia quantitativa che qualitativa”.

Fra i capitoli degli accordi realizzati, va segnalata la  contrattazione sociale svolta dalle categorie dei pensionati con le amministrazioni comunali, volta a proteggere gli strati più poveri e di maggior disagio sociale presenti nella popolazione, che comprendono non solo gli anziani, ma tutte le famiglie in difficoltà.

Il salario, in particolare il premio di risultato riveste anche in una fase di crisi un interesse fondamentale e necessita anche in questa nostra occasione di una seppur rapida valutazione. Il salario variabile va considerato non un “cedimento” alle logiche d’impresa, ma un elemento virtuoso di scambio, in una logica di relazioni industriali partecipative, per agire sui destini, su cui si può incidere, dell’impresa: politiche industriali, investimenti, innovazione, sicurezza e ambiente, formazione, azionariato dei dipendenti e democrazia economica”.

Il valore economico dei premi di risultato negli accordi siglati in provincia di Bergamo va da cifre inferiori agli 800 euro (nel 27% dei casi), alla fascia tra 800 e 1.600 euro (45%), mentre il 28% “spunta”più di 1.660 euro, con punte fra i 3.500 e i 5.000.

“Sopravvive ancora, dopo anni, l’avversione dei lavoratori per i premi variabili in favore del salario fisso:  è una battaglia anche culturale, non facile né scontata, ma rimane  una strada su cui insistere, fissando magari un tetto alla variabilità, oltre il quale chiedere il consolidamento delle cifre ottenute, come pure orientarsi su interventi salariali più vantaggiosi fiscalmente sia per i lavoratori che per l’impresa (carrello della spesa, ticket carburante, ecc..)”.

I temi più ricorrenti contenuti negli accordi aziendali sono la previdenza integrativa, gli asili nido, i lavoratori stranieri, le fasce di povertà e il disagio sociale. Le categorie che più di altre hanno firmato accordi aziendali contenenti temi di welfare sono i metalmeccanici, il chimico – tessile, il terziario.

A proposito di welfare e mutualità, va segnalato il recente accordo con Confindustria: “un accordo positivo, un primo significativo passo per un welfare territoriale e frutto di un accordo unitario, che però è necessario far vivere  anche con una nostro attivo protagonismo”. “Inoltre,  proprio in questi giorni si stanno concretizzando due accordi per le alleanze in tema di welfare e conciliazione al fine di beneficiare dei finanziamenti del bando regionale previsto nella delibera 1081 del 12 dicembre 2013: in uno è capofila la Provincia di Bergamo, che stanzia 100.000 euro,  e ne fanno parte  Imprese e territorio, Confimi, Ascom e CISL CGIL UIL. L’altro riguarda l’ambito della Valle Cavallina, con il tentativo di dar forza alla sinergia tra pubblico ed enti no profit, anche in questo caso con la presenza sindacale”.

Contrattare rimane l’azione centrale del sindacato, e soprattutto di un sindacato come il nostro. I lavoratori si iscrivono al sindacato perché facciamo contrattazione”.

Il programma della giornata bergamasca della “Fiera della Contrattazione” prende avvio con l’introduzione di Giacomo Meloni,  segretario Cisl Bergamo; seguiranno le illustrazioni degli  accordi “segnalati”. Ci sarà poi una tavola rotonda, con Ferdinando Piccinini, segretario CISL Bergamo; Stefano Malandrini, di Confindustria Bergamo e Giuseppe Guerini, per Imprese & Territorio, che si confronteranno su “I protocolli con Confindustria”, recentemente siglati dalle Organizzazioni Sindacali della provincia. Le conclusioni sono affidate a Paola Gilardoni, segretaria CISL Lombardia

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