Contratto turismo, sciopero e presidio

Sono settecentomila in tutto il paese, circa sedicimila nella sola provincia di Bergamo, i lavoratori del settore del turismo dipendenti delle imprese aderenti a FIPE Confcommercio, FIAVET Confcommercio e Confesercenti in bar, ristorazione, fast food e agenzie di viaggio: per rivendicare il rinnovo del loro Contratto nazionale,FISASCAT-CISL, FILCAMS-CGIL e UILTUCS-UIL hanno proclamato uno sciopero di tutta la giornata per venerdì 16 maggio. Nel capoluogo orobico, dalle 9.30 alle 12.00, si svolgeranno anche un presidio in piazza Matteotti e un volantinaggio in bar e ristoranti lungo viale Papa Giovanni XXIII.

Al centro della mobilitazione c’è il mancato rinnovo del Contratto nazionale del Turismo da parte di FIPE Confcommercio, FIAVET Confcommercio e Confesercenti e il recesso da parte di FIPE del vecchio Contratto a partire dal prossimo 1° gennaio 2015, azione definita dalle tre sigle sindacali come “una forma di ostilità, un atto grave e irresponsabile, volto a far pagare il costo della crisi esclusivamente alle lavoratrici e ai lavoratori, le cui condizioni di forte precarietà, negli ultimi anni, hanno subito un ulteriore e drammatico arretramento”.

I sindacati sottolineano anche che FIAVET (agenzie di viaggio), a trattativa ormai conclusa, ha “pretestuosamente abbandonato il tavolo del negoziato che ha prodotto, lo scorso 19 gennaio, un importante rinnovo contrattuale con Federalberghi e FAITA, mentre Confesercenti si è sistematicamente sottratta al confronto cercando, nei fatti, di ottenere una moratoria e una dilazione dei tempi al fine esclusivo di non erogare aumenti. Un atteggiamento inaccettabile da parte di controparti che si nascondono o calpestano diritti faticosamente conquistati dai lavoratori nel corso di decenni e che vedono nel sindacato un ostacolo da scavalcare o un nemico da abbattere. Come si può pensare al successo di Expo 2015 senza norme contrattuali certe di riferimento per imprese e lavoratori di un settore, il turismo, che dovrebbe rappresentare con questo evento un’imperdibile occasione di rilancio per tutta l’economia italiana?” si chiedono i sindacati.
FISASCAT, FILCAMS e UILTUCS si sono sempre dichiarate disponibili a riprendere il confronto, purché venissero rimosse dalla trattativa una serie di pregiudiziali pesanti come l’abolizione di scatti e quattordicesima mensilità. Continuano, dunque, a chiedere di arrivare al più presto al rinnovo del contratto.

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