Tutele e garanzie per lavoratori artigiani. Bilateralità a Bergamo sempre più fondamentale

Bilateralità a Bergamo sempre più fondamentale

FSBA, Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, durante l’epidemia da Covid ha distribuito ingenti somme per sostenere aziende messe in crisi dall’emergenza sanitaria e i loro lavoratori.  A livello nazionale quasi 750.000 addetti per oltre 200.000 aziende e quasi 2 miliardi di euro distribuiti. Bergamo, epicentro della crisi nella prima ondata, ha visto coinvolte 5.447 aziende con 22.123 dipendenti.

Il Fondo ha continuato a dimostrare di essere uno strumento a garanzia di lavoratori e imprese artigiane. Dai dati forniti al 28 giugno 2024, proprio grazie agli interventi FSBA,  in Lombardia hanno utilizzato l’ammortizzatore sociale AIS (assegno integrativo salariale) 2.011 imprese, che hanno coinvolto 9.705 lavoratori,  su un totale di 48.489  imprese e 209.167 lavoratori iscritti.

Per quanto riguarda Bergamo, le imprese che hanno utilizzato l’ammortizzatore ordinario AIS (sempre al 28 giugno 2024) sono state 265 di cui 243 con meno di 15 dipendenti e 22 con più di 15 dipendenti. In provincia, i settori più coinvolti sono il metalmeccanico con 116 imprese, tessile ed abbigliamento 45, chimica e gomma plastica 39  e legno ed arredamenti 21. Delle 265 imprese che hanno richiesto l’assegno AIS, 174 hanno utilizzato fino a 50 giorni, 52 da 51 a 80 giorni, 14 da 81 a 100 giorni e 10 il massimo previsto di 130 giorni.  

Per quanto riguarda lo strumento dell’ACIGS, che nella nostra provincia ad oggi non è stato ancora utilizzato, offre una possibilità aggiuntiva per le imprese artigiane, con più di 15 dipendenti, chiamate a gestire momenti di crisi e di rilancio in un contesto di forti cambiamenti tecnologici, senza pensare che l’unica soluzione sia la cessazione dell’attività.     

“Dopo l’importante utilizzo nel periodo Covid, oggi il fondo si trova a gestire una situazione ordinaria con uno strumento di solidarietà ben strutturato e organizzato – dice Danilo Mazzola, segretario provinciale CISL. Una esperienza che vede innanzitutto  una importante attività dei RLSB (rappresentante lavoratori sindacale bacino), chiamati a sottoscrivere i verbali di accordo con le aziende che richiedono l’ammortizzatore e che svolgono un ruolo di garanzia in un settore fortemente polverizzato.  Secondo l’ultimo report di ELBA, aggiornato a dicembre 2022, a Bergamo sono presenti oltre 19.000 imprese artigiane e oltre 32.000 lavoratori, e le imprese con dipendenti sono il 35% del totale. Un ruolo fondamentale è svolto dalla contrattazione nazionale e regionale,  che costruita con una forte spinta verso il bilateralismo, si è affermata negli anni come una strategia condivisa e paritetica stabilendo delle relazioni industriali cooperative e collaborative.  Inoltre se guardiamo con attenzione l’esperienza Lombarda e Bergamasca, la bilateralità ha sempre svolto un ruolo ancor più significativo con la nascita di WILA (Welfare integrativo Lombardo) e EBA Bergamo (ente bilaterale artigianato bg), a maggiore garanzia e tutela, con prestazioni aggiuntive di welfare, formazione per gli apprendisti, sorveglianza sanitaria e mutualità”.

FSBA è un fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato costituito dalle parti sociali (Cgil-Cisl-Uil e CONFARTIGIANATO, CNA, CASARTIGIANI, C.L.A.I.I.) che nasce e si struttura in EBNA (ente bilaterale nazionale artigianato) in attuazione all’art. 3 comma 14 legge 92/2012 (riforma Fornero) e vede ad oggi  iscritte a livello nazionale 240.925 imprese e 1.013.438 lavoratori (media dipendente azienda 4,20), nato per sostenere le imprese e i lavoratori che vivono situazioni di difficoltà temporanea o  straordinarie. 

In seguito alla riforma degli ammortizzatori sociali, che ha reso obbligatoria l’iscrizione a un fondo di solidarietà bilaterale, ove presente, sono tenute ad aderirvi tutte le aziende artigiane con dipendenti.

L’iscrizione prevede un contributo, per ogni lavoratore, pari allo 0,60%, da calcolarsi sul lordo previdenziale, per ¾ a carico dell’impresa e ¼ a carico del lavoratore e dà diritto a 26 settimane di sospensione, più o meno come la cassa integrazione   (130 giornate su 5 giorni lavorativi settimanali) nel biennio mobile con decorrenza il 1 gennaio 2023 di AIS (assegno integrazione salariale).

Per le imprese con più di 15 dipendenti è previsto un ulteriore contributo pari allo 0,30% dell’imponibile previdenziale, con una ripartizione ¾ impresa e ¼ lavoratori, che dà diritto all’ ACIGS (assegno cassa integrazione guadagni straordinaria) con periodi diversi in base alla causale. Per riorganizzazione aziendale massimo 24 mesi, per crisi aziendale massimo 12 mesi e per contratti di solidarietà massimo 36 mesi. Ai lavoratori e  lavoratrici, posti in sospensione dal lavoro, spetta l’80% della retribuzione persa fino a un massimo mensile previsto dal massimale stabilito annualmente dall’INPS pari a 1.392,89 € lordi per il 2024 (se un lavoratore resta sospeso per un mese a 0 ore il massimo è 1.392,89€).

 “Insomma – conclude Mazzola -per dirlo in poche parole,  piccolo è bello quando si è in tanti a condividere le stesse strategie e tutele con una forte spinta verso la mutualità, in un settore dove lavoratori e datori di lavoro condividono una  forte presenza,  usufruendo delle tante prestazioni previste dalla bilateralità nazionale, lombarda e bergamasca”.     

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