Parte la campagna RSU Cisl: Pubblico Impiego e Scuola

Sono 430 i candidati per la FP CISL nella corsa per le RSU del Pubblico Impiego a Bergamo. Sono 468 i candidati in lista per CISL Scuola. Le due categorie cisline hanno così “coperto” la rappresentanza in ogni ente chiamato a rinnovare i propri delegati sindacali: scuole, comuni, aziende ospedaliere e uffici ministeriali.

Al voto dal 17 al 19 aprile

Circa 30.000 lavoratori saranno chiamati a votare per le RSU del proprio luogo di lavoro, con un organismo sindacale che li rappresenta, costituito da non meno di tre persone, elette da tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti al sindacato. In provincia di Bergamo sono coinvolti 17mila lavoratori della scuola, tra docenti (13.623) e personale amministrativo (3.458), oltre 7 mila nella sanità, quasi 6 mila negli enti locali, più di 1000 nelle cosiddette funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, ordini professionali).

Verso una nuova stagione contrattuale

In provincia di Bergamo si voterà in 141 istituti scolastici. Qui la CISL ha portato 468 candidati (il 72% donne, per il 70% docenti, 30% ATA). “Il nuovo contrattodice Salvo Inglima, segretario generale CISL Scuola Bergamonon solo ha mantenuto e rafforzato i diritti previsti nel precedente, ma ha anche attribuito alla contrattazione nuovi spazi, correggendo alcuni degli effetti più controversi nella legge 107: una nuova stagione contrattuale che offra il giusto e meritato riconoscimento professionale ai lavoratori del mondo della scuola”.

La situazione del Pubblico Impiego

Circa 300 invece i luoghi di voto nel pubblico impiego: qui, CISL FP candida 370 lavoratori, in rappresentanza di oltre 4000 iscritti, che cercheranno di diventare i delegati di 7000 dipendenti della sanità, 6000 lavoratori degli enti locali e circa 1000 delle funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, ordini professionali).Da troppo tempodice Mario Gatti, segretario generale di CISL FPle risorse degli enti locali si sono ridotte al lumicino e di soldi per contrattare premi a livello decentrato non ve ne sono stati, così come i sindacati sono stati di fatto tagliati fuori dalle discussioni su orari e organizzazione del lavoro”. Di sicuro, nonostante i tanti tentativi di delegittimazione del ruolo sindacale, la partecipazione al voto è sempre stata piuttosto alta: nell’ultima tornata, quella del 2015, l’affluenza è stata mediamente del 65%, con punte dell’75%, il che non è poco in tempi nei quali l’appeal per la politica si è dimostrato anche peggiore.

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